Cenerentola – Recensione
Il passaggio dal cartone animato al liveaction sembra, in questi tempi di crisi delle idee, una delle scelte più usate dalla cinematografia. Anche la Disney non è da meno, riuscendo però, con questo Cenerentola di Kenneth Branagh a regalarci qualcosa di più, a viaggiare in maniera disinvolta tra la tradizione più classica e l’innovazione, senza dimenticare le origini favolistiche di Cinderella. La pellicola di Branagh, uno esperto nel trasformare la cellulosa in celluloide in maniera efficace, ci regala una favola ricca d’ironia, che non manca certo di dinamismo.
La storia è quella che conosciamo tutti con tanto di zucca, animali trasformati in servitù e cocchieri, fate madrine, principe da sogno e patinato, abiti scintillanti e matrigne cattive, ma, questa volta, viene aggiunto un elemento in più, non tanto nella trama, quanto nel linguaggio che, con sapienza, viene rimodernato.
Pur non dimenticando la classica ricerca dell’amore idilliaco e del Prince Charming, Branagh con l’aiuto di Chris Weitz, sceneggiatore della pellicola, porta lo spettatore a riflettere anche su un altro livello: quello del significato della giustizia e del perdono, dando un grande peso al karma. L’idea di fondo, infatti, sta nel fatto che qualsiasi cosa buona facciamo nella nostra vita, anche ponendoci domande su noi stessi, mettendoci in gioco, alla fine, ci ripagherà. Se il bene viene usato, non potrà che vincere, senza mai dimenticare noi stessi, i nostri desideri e la speranza di un mondo migliore, dove la magia è presente anche se non fatta di bacchette magiche e fate.
Cenerentola intrattiene con intelligenza, senza mai annoiare, lasciandosi piacevolmente guardare se non avvolgere dalle location, dagli abiti e anche dalla computer grafica che non risulta mai stonata all’interno del live action, ma anzi si integra con perfetta armonia con tutto il pacchetto. Pacchetto che comprende anche un cast in assoluto stato di grazia, dove (quasi) ogni attore incarna il proprio personaggio in maniera vicina alla perfezione. In molti quando all’annuncio del cast lessero che Richard Madden, il Re del Nord del Trono di Spade, sarebbe stato il principe, avevano scommesso su una performance da favola e così è stato: Madden è l’incarnazione perfetta del principe che tutte noi ragazze abbiamo sempre avuto in mente.
Cate Blanchett ed Helena Bonam-Carter sono due facce della stessa medaglia: maestoese ed eccellenti. Chi un po’ zoppica è, purtroppo, Lily James ancora un po’ acerba nella sua recitazione e, a tratti, incastrata nello stereotipo disneyano, anche se, siamo sicuri, avrà tempo di migliorare e di crescere.
Cenerentola è un’opera fresca, in grado di riscrivere una favola classica, mantenendo salde le fondamenta e aggiungendo nuovi elementi per renderla ancora più funzionale e moderna. Un film che farà tornare bambini i più grandi, mentre i piccini si sentiranno accompagnati per mano in un mondo che, nella Hollywood di oggi, sembrava non trovare più posto… almeno fino ad ora. A volte, può essere Natale anche a Marzo.
Sara Prian