The Pills – Sempre meglio che lavorare – Recensione
Da Youtube al grande schermo passando per il piccolo, Luca Vecchi, il regista e gli altri due amici e colleghi della webserie comedy ‘The Pills’, Luigi di Capua e Matteo Corradini, sbarcano sul grande schermo con una pellicola creativa, reale nell’irrealtà, condita da un’ottima tecnica e la capacità di far satira, rispecchiando l’attualità e le generazioni d’oggi.
Bambini che diventano giovani, senza aver voglia di diventare adulti, Luca, Luigi e Matteo hanno giurato solennemente di non lavorare, mai. Alla soglia dei 30 anni, mantengono la promessa condividendo un appartamento di Roma senza avere un impiego. Improvvisamente però Luigi viene colto da una “crisi di mezza età” e cerca di tornare ai tempi delle occupazioni liceali, Matteo scopre che il padre posta foto su Instagram per dare una svolta creativa alla sua vita e Luca si innamora di una ragazza che ama lavorare.
Crescere, maturare, cambiare, continuare ad alimentare i propri sogni o rinunciarci per vivere e sottomettersi alla cruda realtà. Questi i temi fil rouge che caratterizzano la produzione del trio di amici, che rifiutano tutto ciò, preferiscono vivere di caffè, feste, canne e droga.
Questa è la quotidianità, tutto il resto, per i tre, è considerato anormale, troppo ‘attivo’, meglio vivere nel torpore, senza badare agli altri, gli ‘sfigati’ che lavorano, che si alzano presto la mattina e producono.
Gli eterni fanciulli che vivono nel loro mondo in bianco e nero, quello fermo al passato, fatto di film, cartoni, giochi e tutto ciò che c’è di ludico, tutto ad un tratto si scontrano con i colori e grazie all’arrivo di una ragazza con una prospettiva diversa, il loro equilibrio viene meno.
C’è infatti anche chi ama e si eccita all’idea di lavorare, chi non ne può fare a meno, anche dei part-time e si dispera perché desiderosa di avere un posto fisso, come Giulia (Margherita Vicario) o chi come i ‘Bangla’, gli immigrati proprietari di negozi e bancarelle, ha un’attività senza sforzarsi troppo.
I problemi dei giovani d’oggi vengono affrontati con quel pizzico di satira ed assurdità che caratterizzano i precedenti successi del trio web. The Pills – Sempre meglio che lavorare si rivela quindi, sì politicamente scorretto, però non volgare, distante ma non troppo dal successo di Smetto quando voglio (2014), ma si dimostra, anche se portata all’estremo, come la visione giovane e consapevole dell’attuale Italia.
Alice Bianco