La Quinta Onda – Recensione
Gli alieni sono arrivati sulla Terra e vogliono eliminare gli umani. Di storie così il cinema e la tv degli ultimi decenni ne sono pieni e questa volta il regista J Blakeson, porta sul grande schermo l’ennesima riprova che esistono. Traendo ispirazione dalla saga scritta da Rick Yancey, La quinta onda, il film finisce per essere una pellicola che segue la scia degli young adult movies, senza però riuscire a raggiungere il successo sperato.
Come per Hunger Games e l’altra serie di romanzi Divergent, la protagonista è una ragazza, Cassie (Chloe Moretz), che vive nell’Ohio insieme alla famiglia. Dopo aver già vissuto le quattro “onde” di una devastante invasione aliena, lei e gli altri superstiti umani, riuniti in una comunità impaurita, devono affrontare il presagio della quinta onda. Gli alieni sono ormai indistinguibili dagli umani e lei è alla ricerca del fratellino Sammy dal quale è stata separata, lui ed altri ragazzi sono stati arruolati dall’esercito per combattere gli ‘Altri’.
A differenza delle saghe già citate, Cassie non è rappresentata come un’eroina, è un’adolescente come tante: cheerleader innamorata del quarterback della scuola. Come una perfetta boy scout, si ritrova improvvisamente a dover affrontare da sola sia l’invasione aliena che a vagare nei boschi per passare inosservata e raggiungere il fratellino ”portato al sicuro” dai militari.
La sua stroyline segue in parallelo proprio quella di Sammy ed altri ragazzi, arruolati come bambini soldato per combattere le forze aliene. Ciò che contraddistingue infatti La quinta onda dalle saghe precedenti è senza ombra di dubbio l’elemento coralità: Cassie non è la solita predestinata, né una pedina fondamentale per salvare il mondo, lei e la squadra armata capiranno quasi nello stesso momento, chi è il nemico e come devono sconfiggerlo.
Contrariamente ad altri film del genere e con una narrazione simile comunque, La quinta onda si contraddistingue anche per avere pochissimi effetti speciali, ben più accentuati e portati allo stremo da film recenti come il disaster movie San Andreas (2015).
Quel barlume di originalità impresso nella narrazione, nonostante siano cose già trite e ritrite, cade però quando fa capolino il romanticismo. In men che non si dica, da Hunger Games si passa a Twilight e la brava Hit Girl di Kickass, Chloe Moretz, si trasforma nella Bella interpretata da Kristen Stewart.
Il film finisce quindi per essere considerato un teen movie, anche se, andando in profondità regala argomentazioni e questioni morali e sociali di non poco valore: la guerra, in particolare i processi psicologici cui una popolazione in lotta si ritrova sottoposta e la tragica questione dei bambini soldato.
Temi questi trascurati dagli adolescenti, che hanno quindi bisogno di addominali e frasi sdolcinate per apprezzare la pellicola, che nel complesso si lascia guardare, diverte ed intrattiene, ma non avrà quasi sicuramente il successo dei suoi antenati-saga di carta e pellicola, proprio per quel suo strizzare l’occhio a temi così importanti.
Alice Bianco