Recensioni Film

Recensione di: Tamara Drewe

Stephen Frears non ha e non vuole avere limiti, poiché è un autore capace di spaziare ovunque nella scelta delle storie che vuole raccontare, e a fare sempre inevitabilmente centro. Il regista inglese che negli ultimi anni ci ha portato fin dentro le “viscere” di Buckingham Palace, questa volta ha deciso di mettere il suo tocco delicato e raffinato, accompagnato da uno humor gustosamente british, al servizio di una graphic novel. Uscita a puntate sulla rinomata testata britannica The Guardian, questa dark comedy tratta dall’omonimo e fortunato romanzo a fumetti di Posy Simmonds, a sua volta tratto dal romanzo di Thomas Hardy “Via dalla pazza folla”, racconta la storia di una giovane giornalista combattuta fra due amori. Quando deve vendere la casa di famiglia dopo la morte di sua madre, Tamara Drewe torna nel paesino del Dorset in cui è cresciuta, creando scompiglio nella piccola comunità. L’adolescente sgraziata di un tempo è diventata una conturbante femme fatale, che ovunque vada lascia dietro di sé una scia di invidie, passioni e pettegolezzi. La carrellata di personaggi che incontra e si scontra con Tamara altro non è che una rappresentazione realistica, e tutt’altro che caricaturale, di quella middle classe composta, fra gli altri, da ambiziosi scrittori votati alla menzogna e alla “fuga”, casalinghe disperate ma perseveranti nel perdono. Verrebbe da chiedersi se l’avere già per le mani lo storyboard, possa essere stato un limite o una garanzia di successo, ma resta il fatto che l’ambiente rurale e gli infiniti riti quotidiani che si consumano nella lentezza dell’isolamento provinciale, trovano una rappresentazione quasi perfetta, che riporta le nostre stanche risate per situazioni obsolete, ad una altezza quasi shakespeariana. E’ inutile negarlo, gli inglesi ci sanno proprio fare con la commedia brillante, e noi, di questi tempi, dovremmo solo che imparare da loro…

Serena Guidoni

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio