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Recensione di: Le vite degli altri

Ennesima testimonianza di un cinema tedesco inaspettatamente vivace, Le vite degli altri è un film delicato, leggero e assolutamente moderno nello stile, in cui la tristezza della Berlino Est comunista ci viene mostrata dal punto di vista del devoto agente della STASI Gerd Wiesler (un meraviglioso Ulrich MuM6;he), chiamato a sorvegliare giorno e notte la vita di uno scrittore dissidente. Ciò che vedrà lo porterà lentamente ad uscire dal baratro del grigiore sentimentale in cui era sprofondato, ed a riscoprire la propria anima e le proprie emozioni, attraverso una trasformazione interiore che è anche metafora dell’imminente cambiamento di un’intera società e dell’inevitabile sconfitta di un’ideologia. Il fermo-immagine finale del volto di Ulrich MuM6;he, su cui traspare un sorriso appena accennato, è già attimo indimenticabile di Cinema.

Mirko Medini

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