Recensioni Film
Recensione di: Frantic
Richard Walzer (Harrison Ford), cardiologo americano, arriva a Parigi con la moglie Sondra (Betty Buckley) per un congresso. Giunti nella capitale francese però la donna sparisce dall’Hotel Intercontinental, dove i due alloggiano, mentre il marito sta facendo una rilassante doccia post viaggio. Richard, sconvolto, inizia una disperata ricerca solitaria perché nessuna autorità vuole cominciare seriamente le indagini, non credendo alla storia del rapimento. Solo una ragazza (Emmanuelle Seigner) cerca di aiutarlo a risolvere questo mistero.
La storia è un thriller dei più classici, che scorre lineare dall’inizio fino alla naturale risoluzione della vicenda, non mancando momenti di alta suspence di cui il regista Roman Polanski è un maestro. Quello che ovviamente salta subito all’occhio è il continuo citare il maestro del brivido: Hitchcock. Prendendo a prestito qualcosa da “L’uomo che sapeva troppo”, qualcos’altro da “La donna che visse due volte”, senza farsi mancare scene riproposte da “Intrigo internazionale, Polanski ci fa conoscere un personaggio ordinario che si trova a dover vivere una situazione straordinaria, e con il quale ci sentiamo subito in sintonia per risolvere un mistero, attraverso una Parigi lontana anni luce dall’immaginario di ville lumière.
Siamo di fronte ad un film giallo classico, dalla regia alla sceneggiatura, che si avvale anche delle perfette note di Ennio Morricone per creare la giusta dose di costante tensione nel passaggio da una scena ad un’altra.
Davide Monastra