Contagion – Recensione
Visto che la serie televisiva, datata 1994, è a dir poco deludente, si vocifera da tempo di un nuovo adattamento per il grande schermo di uno dei più famosi libri di Stephen King, L’Ombra dello Scorpione. Per questo nuovo progetto si riuniranno David Yates e Steve Kloves, rispettivamente regista e sceneggiatore degli ultimi Harry Potter. Il libro di King ipotizza il diffondersi di una “semplice” influenza, in grado di decimare gran parte della popolazione del nostro pianeta. Il film dovrebbe arrivare sui nostri schermi nel 2013. Steven Sodebergh, che è uno dei registi più furbi e scaltri di Hollywood, c’è arrivato prima. “Contagion”, visto questa mattina in anteprima al Festival di Venezia, racconta esattamente la stessa identica storia. C’è un nuovo virus in città: si diffonde attraverso le vie respiratorie e tramite contatto fisico. In men che non si dica, tra una stretta di mano e un colpo di tosse di qualcuno troppo vicino a noi, sono già tantissimi quelli infettati. E ovviamente prima di riuscire a produrre un vaccino, ci vorrà del tempo. Il film di Soderbergh, scritto da Scott Z. Burns, già suo sceneggiatore per “The Informant”, è una sorta di documentario basato sulla fatidica domanda “What if?”, ovvero: cosa accadrebbe veramente se ci fosse in giro un virus incontrollabile in grado di decimare a velocità folle gran parte dell’umanità? Partendo da questa domanda, Soderbergh si diverte ad ipotizzare le possibili conseguenze di un tale scenario. Quali sarebbero le prime mosse del governo? Quale sarebbe il ruolo delle industrie farmaceutiche? Le notizie viaggerebbero alla stessa velocità della malattia, o ci sarebbe qualcuno interessato a non diffondere il panico per i propri interessi personali? E, cosa più importante, come si comporterebbe l’uomo comune? Questa struttura semidocumentaristica è “ammorbidita” dall’elemento fiction della pellicola. La struttura è corale: ogni aspetto del film è raccontato attraverso le storie dei tanti protagonisti della pellicola. “Contagion”, che vanta un cast pazzesco (Matt Damon, Gwyneth Paltrow, Jude Law, Kate Winslet, Marion Cottiliard, Bryan Cranston e altri ancora) riesce in questo modo a conquistare fin dai primi minuti e, pur rinunciando in parte alla tipica suspense da film pandemico, non lascia un attimo di respiro.
Sara D’Agostino