Recensione di: Kung Fu Panda 2
Tre anni dopo il primo fortunatissimo episodio la Dreamworks ci presenta il secondo capitolo di Kung Fu Panda.
Iniziamo subito col dire che il film non è un vero e proprio sequel. Diverso il modo di narrare la storia, diversa l’importanza dei co-protagonisti, diverso il filo conduttore della pellicola. Il Panda Po è cresciuto, ora è il Guerriero Dragone, ma la battaglia che deve affrontare è forse la più difficile di tutte perché oltre al cattivo di turno, lo splendido pavone Shen che reclama il suo trono, dovrà sfidare se stesso per trovare la pace interiore e sconfiggere il suo nemico.
La direzione della pellicola è affidata all’estro di Jennifer Yuh Nelson che dipinge in maniera decisamente più orientale rispetto al primo episodio, le vicissitudini del protagonista e dei suoi amici. Tinte più cupe, che potrebbero ricordare alcune scene de Il Signore degli anelli, ed un uso bellissimo della grafica bidimensionale nelle scene dei ‘ricordi’ di Po sono un tocco di magia che riescono a regalare allo spettatore le giuste emozioni. Non mancano le scene di combattimento, immancabili in un film (scusate un cartoon) sul Kung Fu. Tante, ben girate, divertenti ed ironiche al punto giusto, con una velocità vertiginosa tanto da far venire il sospetto che Jackie Chan, oltre ad aver prestato la sua voce a Scimmia, potrebbe aver dato più di qualche consiglio visto come ricordano alcuni momenti dei suoi action movies più riusciti.
Non è tanto la trama ad intrigare, perché effettivamente è abbastanza prevedibile, quanto il modo in cui si riesce a descrivere la crescita interiore di Po. Maldestro, disincantato (geniale la battuta con cui reagisce alla notizia dell’arrivo di una terribile arma capace di cancellare il Kung Fu “Ma come? Io ce l’ho appena il Kung Fu!”), terribilmente buono, ma pur sempre il Maestro che salverà il mondo.
Dei personaggi di contorno del film, decisamente meno presenti rispetto al primo episodio (se una critica vogliamo fare, potrebbe essere questa) spiccano su tutti la Tigre (doppiata nell’originale da Angelina Jolie) che in una ipotetica candidatura agli Oscar potrebbe ottenere la Nomination come Migliore Attrice non Protagonista ed il cattivissimo Shen (Gary Oldman).
Tantissime le citazioni di altre pellicole (che non vi riporto esattamente solo per non rovinarvi la sorpresa del film): dai già citati episodi de ‘Il Signore degli Anelli’, alla ‘Bella Addormentata nel Bosco’, da ‘Terminator 2 – il giorno del giudizio’ a ‘Sinbad: la leggenda dei sette mari’, da ‘Harry Potter’ a ‘Guerre Stellari’…e anche se non è un film in un momento della pellicola non potrete non pensare a Pac Man.
Un film per ragazzi che strizza l’occhio anche agli adulti, lasciando aperta la porta per un terzo episodio. Un consiglio? Da vedere.
Paolo Cosenza