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Recensione: I Puffi

Tornano i piccoli esserini blu, nati dalla fantasia del fumettista Pierre Culliford, che hanno fatto parte dell’immaginario collettivo di intere generazioni, grazie alle molte serie animate ad essi dedicate.

Per questo loro atteso rientro il regista Raja Gosnell ha optato per un look più attuale e uno sguardo inedito, quello tridimensionale. Cambia inoltre la location, non siamo più nella verde e incontaminata foresta belga, celebre luogo in cui si cela sotto un incantesimo il villaggio dei puffi, ma nella megalopoli per eccellenza: New York.

Tra grattacieli e taxi gialli i nuovi puffi, addolciti nelle sembianze rese più anamorfiche e attuali dal team di progettisti grafici, dovranno trovare un modo per tornare nel loro villaggio e saranno aiutati dalla coppia Neil Patrick Harris (Patrick) e Jayma Mays (Grace) contro il perfido Gargamella (Hank Azaira) e il furbo gatto Birba.

Un’attualizzazione quella di “The Smurf” che non perde di vista i personaggi principali e le dinamiche del cartone e che implementa il cast virtuale con delle new entry come Puffo Coraggioso, un aitante puffo dalle origini irlandesi, che da molti è stata visto come una velata fonte di razzismo verso il popolo irlandese mentre altri lo hanno accolto benevolmente salutandolo come un omaggio alle tradizioni irish.

Un buon film “I Puffi”, ma che ci riporta al dilemma che ci affligge da tempo: 3D o non 3D? In questo caso, salvo qualche rara eccezione, l’utilizzo di tale tecnologia è del tutto ingiustificata, soprattutto a fronte di personaggi che per intere decadi sono rimasti bidimensionali sul piccolo schermo.

 

Eva Carducci

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