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Recensione di: Volere volare

Maurizio Nichetti sperimenta in questa commedia non convenzionale la contaminazione tra cinema reale e cartoni animati. La storia è quella di Maurizio (Maurizio Nichetti stile cartone animato, sia nella versione in carne e ossa che in quella disegnata), un bizzarro doppiatore di animazioni che vive la sua vita all’ombra del fratello Patrizio (Patrizio Roversi), produttore di film porno. Il baffuto doppiatore incontra casualmente  Martina (una brava Angela Finocchiaro) e lentamente se ne innamora. La regia del film propone una visione a tratti grottesca delle situazioni che i due protagonisti vivono. Non potrebbe essere altrimenti infatti per raccontare il lavoro con cui sbarca il lunario Martina: tecnicamente assistente socio-affettiva..praticamente una ragazza che offre la propria disponibilità per soddisfare le perversioni delle persone. Nichetti ritrae così la società dei primi anni 90, enfatizzando in maniera surreale le  folli devianze delle persone. A perfezionare questo quadro il pragmatico Patrizio, il classico brontolone affarista sempre a caccia di conquiste, e la ‘disponibile’ Loredana (Mariella Valentini), la classica gatta morta affarista sempre a caccia di conquistatori, due personaggi sempre d’attualità. Completano la pellicola i divertenti intermezzi animati, in particolare le tecniche vecchio stampo utilizzate da Maurizio per doppiare i cartoni e la trasformazione del protagonista in cartone animato, mischiando riprese vere a disegni animati. Il finale è di pura fantasia, ma strappa comunque un sorriso allo spettatore.

Daniele Riccardelli

 

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