Twilight – Recensione
Il 21 Novembre 2008 è arrivato al cinema passando in sordina un film indipendente, realizzato con pochi milioni di dollari, destinato a un pubblico di nicchia. Il 21 novembre di quell’anno nessuno sapeva che, entrando in una buia sala cinematografica, avrebbe contribuito ad aumentare un fenomeno divenuto ormai globale.
La storia d’amore tra Bella, un’impacciata e timida umana, e Edward, il vampiro dagli occhi dorati stava per avere inizio.
Come quasi ogni storia d’amore adolescenziale l’incontro è sui banchi di scuola: l’ultimo anno di liceo per Bella (Kristen Stewart), il centesimo per Edward (Robert Pattinson), avendo quest’ultimo un secolo di vita in più della ragazza.
L’amore tra loro è talmente forte, e inebriante, che i due riusciranno a superare le difficoltà “razziali”. Ma, ovviamente, le avversità non mancheranno, e quando entra in scena il soprannaturale gli ostacoli possono essere molto più ostici di quelli che due normali teenager devono affrontare.
Tratto dal primo capitolo della saga scritta da Stephenie Meyer “Twilight” è stato diretto da Catherine Hardwicke. La sceneggiatrice, Melissa Rosenberg, in accordo con la scrittrice e la regista, è riuscita a preservare quell’alone di intimità e mistero, di passione e negazione, che riusciva a tenere incollato il lettore al libro. Il problema di una trasposizione cinematografica però è sempre il tempo, e per far fronte a ciò alcune scene, anche chiave, sono state accorpate e riadattate nei dialoghi, cosa che ha fatto storcere il naso al nutrito fandom del romanzo.
Ma d’altronde l’entertainment è anche questo, e se il film ha aiutato ad avvicinare in tutto il mondo generazioni diverse (non solo gli adolescenti dunque) alla lettura, ha anche snaturato qualcosa che era perfetto così com’era, un libro in edizione economica rilegato in un polveroso scaffale all’angolo estremo, e buio, di una piccola libreria.
Eva Carducci