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L’incredibile storia di Winter il delfino – Recensione

Il giovane Sawyer Nelson, è un ragazzino perennemente immerso nella sua solitudine, che in seguito all’incontro con Winter, una femmina di delfino rimasta impigliata con la coda a una trappola per granchi riesce a sbloccare se stesso e le sue situazioni. Privo di una figura paterna di riferimento e tendenzialmente impaurito dalla realtà che lo circonda, Sawyer si prepara a vivere una delle estati più emozionanti della sua vita acquistando sicurezza ed entusiasmo nel nome di un legame inaspettato. L’incredibile storia di Winter il delfino è ispirato alla storia vera del delfino Winter e della comunità di Clearwater che si è unita per salvargli la vita. Un piccolo delfino, mentre nuota libero nelle acque dell’oceano, resta impigliato in una trappola per granchi e riporta gravi ferite alla coda; viene così soccorso e trasportato all’ospedale marino di Clearwater, dove gli viene dato il nome di Winter. Ma la sua lotta per la sopravvivenza è solo all’inizio. Purtroppo la perdita della coda può costargli la vita e saranno necessarie l’esperienza di un appassionato biologo marino, l’ingegno di un brillante medico esperto di prostetica e l’incrollabile devozione di un ragazzo, per portare a compimento una specie di miracolo; che non solo salverà Winter, ma servirà a dare sostegno e fiducia alle migliaia di persone nel mondo che hanno un handicap.
Il film che ha emozionato l’America intera, arriva in Italia pronto a mietere “vittime” di commozione di fronte ad una storia emozionante e divertente allo stesso tempo, che parla di guarigione, di maturazione di legami familiari, umani e animali.
Il delfino Winter, che nella pellicola interpreta se stesso, oggi è diventato il simbolo della speranza per molte persone, grandi o piccole, che hanno subito un’amputazione, o che devono affrontare una disabilità, con il suo esempio di grande coraggio, caparbietà, e riabilitazione.
Affidatosi alla sceneggiatura di Janszen e Dromi, il regista Charles Martin Smith ha girato il film in formato 3D proprio per adescare il popolo dei piccoli spettatori, che si divertiranno e impareranno moltissimo da questa commovente storia.

Eva Carducci

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