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Piccole bugie tra amici – Recensione

Guillaume Canet con Piccole bugie tra amici (Les Petits Mouchoirs), firma il suo terzo lungometraggio e lo fa con gusto ed ironica delicatezza, tratti distintivi del più autoriale cinema francese. Attore consolidato e regista raffinato, passando con disinvoltura dal dramma, al thriller, alla commedia, Canet realizza un film che fa concorrenza al Il grande freddo di Lawrence Kasdan e Il declino dell’impero americano di Denys Arcand, cucendo addosso ai più quotati e noti attori francesi contemporanei (François Cluzet, Marion Cotillard, Gilles Lellouche e il fresco di Oscar Jean Dujardin), personaggi indimenticabili. Un film corale a tutti gli effetti, una commedia esilarante che viaggia parallelamente al dramma, ma che non cade mai nel pietismo o in banali escamotage per coloro che sono dalla lacrima facile. L’equilibrio di questo film sta nella capacità di raccontare ognuno dei personaggi con “semplicità” ed introspezione, dando a ciascuno la possibilità di esprimere gioie e dolori, vicissitudini ed incoerenze. Il gravissimo incidente che vede coinvolto il loro caro amico Ludo, non impedisce ad una comitiva di amici di vecchia data di passare le loro vacanze estive in una grande casa sul mare. Per tutti è una fuga dalle proprie vite confusionarie, dalle proprie verità, dalle bugie che si raccontano, ma lo “spettro” dell’amico in ospedale aleggia su ciascuno come un grillo parlante che li riporta al mondo reale. I caratteri di una moderna commedia dell’arte ci sono tutti, dall’imprenditore ricco ma vincolato dalle sue mille nevrosi, alla donna incapace di stare da sola, dal donnaiolo sempre in cerca di nuove conquiste, al padre di famiglia in piena crisi di identità sessuale. Commovente nelle parti più riflessive, altamente spassoso nella scelta di inserire delle gag comiche, il film, nonostante la durata (154 minuti sono numeri da colossal!), ha una sceneggiatura scritta con evidente esperienza, capace di tenere incollato lo spettatore desideroso di conoscere l’epilogo. Passato Fuori Concorso al Festival Internazionale del Film di Roma nel 2010, il film ha finalmente trovato una sua distribuzione in Italia con Lucky Red.

Serena Guidoni
 

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