Titanic 3D – Recensione
Le luci in sala si abbassano e la musica inizia a riecheggiare soave mentre le immagini sfilano una dopo l’altra su grande schermo e i ricordi nitidi nella mente anticipano di un secondo la trama. E’ il Titanic, e che sia in versione classica o in terza dimensione, poca importa, sai già che alla fine di quella proiezione gli occhialetti che porti saranno inondati di lacrime.
Il regista James Cameron quindici anni fa cambiò la vita di un’intera generazione di adolescenti, portando alla luce la storia di una delle più grandi tragedie umane, quella dell’inaffondabile nave che salpò dall’Inghilterra nel 1912, il Titanic, arricchendo il tutto con una storia d’amore vibrante e drammaticamente dolce. Prima dei fasti di Pandora, prima di esplorare in prima persona le acque pericolose della Fossa delle Marianne e prima ancora di definirsi “Il re del mondo”, Cameron ci fece immergere nei fondali dell’Oceano alla scoperta del relitto e dei suoi componenti, andando dove nessuno si era mai spinto, nel vedere la pellicola infatti, si avvertiva la sensazione di vivere il dramma di quelle duemila persone che nella notte dell’aprile di cento anni fa si ritrovarono naufragati alla deriva nel ghiacciato mare del nord. La spettacolarità di quelle immagini e l’assoluta ricerca maniacale dei dettagli resero il film un vero capolavoro, non a caso vinse ben undici statuette agli Oscar e rese immortale la storia di Rose e Jack, le frasi dei due protagonisti, la colonna sonora, esplodendo in un escalation la vera e propria Titanic mania, associata a quella per il suo idolo, Leonardo Di Caprio.
La storia è nota a tutti, nell’immensa nave del Titanic,divisa categoricamente per classi, c’è la giovane, ricca e procace Rose, promessa sposa di un vezzoso industriale, che viaggia in prima classe, con madre e scagnozzo del compagno a seguito, nell’allegra compagnia della terza invece, c’è Jack, artista americano che conduce una vita bohémien spostandosi da una parte all’altra del mondo disegnando e vivendo alla giornata, che ha vinto il suo biglietto con una mano fortunata a poker, quando i due si incontrano mentre lei sta meditando se buttarsi a mare oppure no, scatta la scintilla. Il fuoco della passione che arde nei giovani splende in tutta la sua luce quando Jack e Rose sono insieme, inevitabile la pazzia, inevitabile lo stordimento e le relative complicazioni del caso, fra fidanzati gelosi, madri classiste, la nave inaffondabile colpirà un iceberg affondando, proprio nella sera del loro coronamento d’amore, che purtroppo si rivelerà essere anche l’ultima.
La versione 3D del colossal che batté tutti i record, è una versione quasi inutile, l’apporto della tecnica della terza dimensione poco si confà alla pellicola, se non in alcune scene, resta da dire che gli effetti dell’epoca (ebbene si bisogna parlare di epoca), furono decisamente perfetti se ancora oggi sono ritenuti magici. Nell’anniversario dei cento anni dall’affondamento del Titanic, risulta doveroso rendere di nuovo omaggio alla pellicola che più di tutte lo riportò a navigare, un’emozione nostalgica per chi quando uscì visse l’epoca a pieno e tutte le sue sfaccettature, ma anche un’occasione per le nuove generazioni di godere di tre ore e mezza di pura magia cinematografica.
Sonia Serafini