Neverland – Un sogno per la vita – Recensione
Conosciamo tutti la storia di Peter Pan, ma vi siete mai chiesti chi c’è dietro questo straordinario personaggio? La penna che scrisse Peter Pan – Il bambino che non voleva crescere nel 1904 era quella dello scrittore scozzese James M. Barrie, figura controversa e discussa che Marc Forster (Il cacciatore di aquiloni, Quantum of solace) vuole aiutarci ad approfondire.
Neverland – Un sogno per la vita è difatti un biopic su quest’affascinante personalità della letteratura inglese e mondiale, fotografata nel suo periodo più buio. James M. Barrie vive a Londra da diversi anni e scrive testi teatrali, ma ne è completamente insoddisfatto: i suoi lavori sono piacevoli, ma non brillanti, non rapiscono il pubblico come lui vorrebbe. Barrie è pieno di immaginazione ma non riesce ad incanalarla nella scrittura di qualcosa che brilli di luce propria. James si guarda intorno, continuamente alla ricerca dell’ispirazione giusta, finché un giorno, seduto su una panchina di Kensington Park a scrivere, si imbatte in cinque bambini, i fratelli Llewellyn-Davies e nella loro madre Sylvia. Dall’incontro nascerà una solida frequentazione e amicizia tra James e la famiglia Llewellyn-Davies che porterà del bene a tutti. Ogni incontro con i bambini si trasforma, nella mente di James, in una fantasiosa avventura: indiani, pirati, fate… le loro giornate danno vita a un mondo immaginario favoloso, una Neverland, un’isola che non c’è. D’altro canto i cinque bambini, orfani del padre, trovano in James una figura paterna solida e affettuosa, che riesce a far aprire e ridere anche il più scontroso dei fratelli: un bambino che non crede nelle favole, nella magia e nell’immaginazione. Paradossalmente è proprio lui, Peter, che James prende più a cuore e a cui dedicherà la commedia teatrale che si sta delineando sempre più velocemente.
Presentato fuori concorso alla sessantunesima mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e candidato a cinque premi Oscar nel 2005, Neverland – Un sogno per la vita è una pellicola di rara poesia. Grazie a un montaggio alternato tra ciò che realmente succede e ciò che invece lo scrittore sta immaginando, Marc Forster riesce nella mirabile impresa di portare in scena una mente geniale, vulcanica, magica. La più grande ricchezza del film, però, è la perfetta integrazione della fantasia e del genio inventivo di Barrie con il doloroso impatto con la vita che i cinque fratelli hanno dovuto affrontare tanto prematuramente. Perdere il padre ed assistere al lento sviluppo della malattia della madre li ha fatti crescere troppo in fretta: ognuno ha reagito a proprio modo, ma Barrie soffre soprattutto la decisione del piccolo Peter di rinunciare a credere nei miracoli e nella magia. Lo scrittore si impegnerà a far volare l’immaginazione dei cinque giovani più in alto possibile perché sognare è importante, ancor di più durante le difficoltà: l’infanzia è l’età in cui si dovrebbe credere con tutto il cuore e con una determinazione che pian piano si affievolisce con l’età.
Ecco perché Barrie crea Peter Pan, colui che non vuole crescere perchè vuole sempre poter credere. Che sia un po’ il suo alter ego? Forse, visto il modo in cui gioca con i bambini, inventa loro storie, sogna ad occhi aperti. Sicuramente una certa attinenza Peter Pan l’ha con l’attore protagonista: un Johnny Depp smagliante e in forma nell’interpretazione del distinto scrittore britannico, che viola le regole sociali appena ne ha l’occasione pur di poter ridere, giocare, sognare. Un ruolo importante, supportato da una buona sceneggiatura, a cui Depp regala uno spessore ancora maggiore. Di certo, però, il resto del cast non è da meno: gli occhi malinconici, ma pieni d’amore di Sylvia sono quelli di Kate Winslet, perfetta nel ruolo della “musa” di Barrie; mentre il piccolo Peter è interpretato dal frizzante e talentuoso Freddy Highmore, che deve proprio a questo ruolo la successiva fortuna (La fabbrica di cioccolato, Spiderwick).
Cullate da una colonna sonora da Oscar e da un’incantevole scenografia, le scene di Neverland – Un sogno per la vita fanno sorridere e commuovere lo spettatore, ma soprattutto lo incantano e gli permettono di sognare, anche se solo per un’ora e mezzo, che qualsiasi cosa è possibile, se riusciamo a crederci.
E allora immergetevi nella visione e fatevi trascinare da James M. Barrie nel suo meraviglioso mondo di indiani, magia, isole e sirene, dove “ogni volta che un bambino smette di credere alle fate, una fata muore”.
Corinna Spirito