Un giorno speciale – Recensione
Concorso – 69. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
I protagonisti di questo film sono Gina e Marco, due giovani determinati a diventare “qualcuno” nella vita. Il loro incontro avviene una mattina alle porte di Roma, in una periferia. Gina ha un appuntamento con un politico che potrebbe mettere una buona parola e aiutarla a entrare nel mondo dello spettacolo, Marco è al suo primo giorno di lavoro come autista e ha il compito di portarla all’appuntamento. Il destino è dietro l’angolo e, gli propone, l’occasione che entrambi aspettavano, attraverso il primo giorno di lavoro. Se non fosse che nulla va come dovrebbe, il politico finisce per rimandare di continuo l’appuntamento, dando modo ai due ragazzi di trasformare quell’attesa in una giornata speciale. Parallelamente allo scorrere del tempo e la loro conoscenza sfila la città di Roma, partendo dalla provincia per finire nel centro e nel cuore della capitale, dove i due impareranno a conoscersi. Ultimo film in concorso della 69esima edizione della Mostra del cinema di Venezia e, sinceramente del tutto risparmiabile. Francesca Comencini dirige una pellicola che sarebbe potuta benissimo essere un film adolescenziale senza troppe pretese, quando invece l’intento di inserirle c’è allora che siano quantomeno ben fatte. Siamo lontani anni luce da quella meravigliosa creazione che fu Prima dell’alba di Richard Linklater con Ethan Hawke e Julie Delpy, dove due ragazzi sconosciuti si incontravano su un treno per Vienna e decidevano di trascorrere una giornata insieme in città, dialoghi pazzeschi e una scenografia emozionante. Qui piuttosto sembra essere presente un’ombra “Mocciana” che oscura il film, rappresentando una realtà inesistente di giovani ragazzi romani non conformi alla realtà, con discorsi approcciati in maniera caricaturale e scene irrealizzabili. A questo punto temiamo fortemente che possa esserci, per la 70esima edizione, un film del genere “Scusa ma voglio partecipare alla Mostra del cinema di Venezia” diretto e sceneggiato da….speriamo di no!
Sonia Serafini