Il Sospetto – Recensione
Lucas, Mads Mikkelsen è un maestro di una scuola elementare, costretto ad allontanarsi dal suo lavoro nel momento in cui la sua vita si stava appena risollevando, trovando una compagna e riuscendo a vedere suo figlio avuto da un precedente matrimonio. Da una calunnia comincia per lui una pesante battaglia per riacquistare la sua vita e la sua dignità nella piccola cittadina in cui vive.
Lo sguardo di Mads Mikkelsen, premiato come miglior attore al Festival di Cannes 2012, e quello della piccola Klara, vittima anche lei dell’isteria popolare, si incontrano in un film pieno di emozioni. E’ la continua caccia, dal titolo “The Hunt”, La Caccia, a non cessare mai la sete di avere prede, nelle dicerie e nei sospetti creati dall’immaginazione della gente. E’ il ritratto di un microcosmo comunitario pronto a impugnare le torce infiammate dalla paura, dal sospetto e dalla paranoia.
In attesa dal 1998, anno del successo internazionale “Fasten-festa di famiglia”, quello che ci presenta Vinterberg è un film “classico”, colmo di drammi ambientato tra la vegetazione danese, con una sceneggiatura a orologeria che cattura lo spettatore. La macchina da presa, vicinissima ai personaggi, cattura ogni espressione facciale, ogni cambio d’umore, cerca quasi di catturare i pensieri di Lucas ormai in preda alla totale disperazione e solitudine. Klara, con la sua vitalità e superficialità è troppo piccola e troppo confusa dagli adulti per capire davvero cosa ha scatenato e Theo, amico fraterno di Lucas è confuso, incredulo ed incapace di giudicare. Un film che spiega la forza con cui una menzogna può insinuarsi nella mente e trasformare persone perbene in mostri disumani.