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Di nuovo in gioco – Recensione

Clint Eastwood torna sul grande schermo, non come regista, ma nelle vesti dell’attore, del burbero talent scout di giocatori di baseball in un’ America cinica ed estremamente tecnologica, un’America che si affida ad un pc e non all’istinto di una persona.
Robert Lorenz, grande collaboratore e vecchia conoscenza di Clint, lo ha convinto a prendere parte alla messa in scena di una commedia dai toni romantici, con lo sfondo sportivo del baseball. Toccando dei temi cari al regista di grandi successi, come anche il recente J.Edgar, si affrontano l’invecchiamento, il rapporto padre figlia, un nuovo amore, la carriera e il passaggio di testimone dal vecchio al giovane. A traghettare il tutto ci pensa il personaggio di Eastwood, un uomo ormai anziano con i relativi problemi dell’età, burbero e brontolone dal cuore tenero, e nessuno ci riesce come lui, che si vede proiettato verso l’ultima sfida lavorativa. Mandato in avanscoperta per selezionare un giovane talento del baseball sul campo, si fronteggerà con un collega (Justin Timberlake), giovane e spigliato, e l’arrivo della figlia avvocatessa con la quale non ha un grande rapporto, a fare da angelo custode alla salute del padre. Gli attori sono tutti in parte, Amy Adams sempre più proiettata verso l’olimpo delle star, John Goodman bravissimo e funzionale al suo personaggio, che nel film è un vecchio amico e collaboratore di Clint, e Eastwood che è sempre Eastwood, con flashback presi direttamente da vecchie pellicole anni’70 e un sigaro in bocca a dipingere scene di amarcord cinefilo che ti strappano il cuore. La pellicola non sarà memorabile, non una di quelle che si ricordano riguardanti il mondo del baseball, basti pensare al recente successo di Moneyball, ma ha dalla sua un grande cast di attori, una sottile linea romantica, seppur scontata, e la smaniosa voglia del pubblico di rivedere uno dei colossi americani di nuovo davanti la macchina da presa, felici di poter dire che in qualsiasi veste è difficile che Clint Eastwood deluda.
 

Sonia Serafini

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