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Si può fare l’amore vestiti? – Recensione

Aurora è una sessuologa trentenne che vive a Roma da dieci anni. Riceve una telefonata da un’amica di famiglia ed è costretta a ritornare nella piccola realtà del paesino pugliese per prendersi cura della madre ipocondriaca. Qui Aurora ritrova il suo amico Andrea, obbligato a vivere il suo amore omosessuale di nascosto per non cadere nei pettegolezzi e pregiudizi retrogadi del paese. Giorgia Colli, Luca Biglione, Cristina Verre, Stefano Maccagnani con l’aiuto dello specialista Fabrizio Quattrini, scrivono una sceneggiatura un po’ leggera, con degli spazi vuoti nel concatenarsi degli eventi e con dei dialoghi lunghi che non riescono a portare lo spettatore alla risata. Le varie storie che si intrecciano nella trama danno l’idea di concedere allo spettatore esattamente ciò che si aspetta già: la storia omosessuale nascosta ai pregiudizi paesani, la storia d’amore contrastata, il sud assolato e il momento commovente.
Il tema è lo scontro interiore di Aurora tra paese e città, tra libertà e controllo, tra calore e freddezza, diversità che la portano a scegliere la realtà più difficile da affrontare ma che vive di certo con più passione e voglia di vivere. Tutto il film è alternato a sovra-immagini di statistiche, che appassionano molto gli italiani, soprattutto se riguardanti il sesso, ma che fanno trasparire inevitabilmente l’ignoranza sull’argomento, special modo in un paese che associa il mestiere di sessuologa al mestiere più antico del mondo. A porsi la domanda del titolo “Si può fare l’amore vestiti?” sono infatti gli abitanti di questo paesino della Puglia, chiusi in un pudore centenario di una cultura abituata a giudicare le abitudini altrui, i quali si trovano improvvisamente a contatto con quello che più di carnale e scandaloso c’è da tenere nascosto: Aurora, riassunto di tutto questo.
Il film diretto da Donato Ursitti è un esempio fiacco di quel ‘cineturismo’ sviluppatosi dal successo di “Benvenuti al sud”, fuso a una commedia amorosa all’italiana.

Eleonora Taddei

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