Colpi di Fulmine – Recensione
Se a volte il cambiamento è un rischio o non piace perché allontana dalla formula originaria che per anni ha avuto successo, a cui si è abituatati e che ci si aspetta, altre volte cambiare è un giovamento, soprattutto quando si tende al meglio. È il caso della squadra Aurelio & Luigi De Laurentiis, Neri Parenti e Christian De Sica che, anche quest’anno, scende in campo con un film comico ma, allo stesso tempo, diverso dalla sfilza dei cosiddetti Cine-panettoni “sfornati” ogni anno sotto Natale. Questa volta, come rinforzi, attori di tutto rispetto (Luisa Ranieri, Lillo, Greg e Anna Foglietta), la cui presenza già garantisce il valore del prodotto.
Come il titolo lascia intuire, Colpi di Fulmine è un film sull’amore a prima vista, messo in scena in due comici episodi. Nella prima parte, lo psichiatra Alberto (Christian De Sica), caduto per sbaglio nel mirino del fisco, si rifugia in un paese del Trentino sotto le finte sembianze di un prete. Qui entra in sintonia con i paesani e i parrocchiani affiancato da una singolare perpetua (Arisa), dal forte accento lucano, e da un chierichetto muto (Simone Barbato). La situazione si complica quando Alberto cade vittima di un inaspettato colpo di fulmine per la bella Angela (Luisa Ranieri), maresciallo dei carabinieri. Il secondo episodio vede come protagonisti l’ambasciatore italiano (Greg) presso il Papa a Roma e il suo autista (Lillo). Folgorato dal colpo di fulmine è proprio l’ambasciatore che, elegante, ben educato e raffinato nel parlare, si innamora di Adele (Anna Foglietta), la pescivendola del mercato, una rude e verace romana che odia i formalismi. In aiuto per conquistare Adele, interviene l’autista che, romano da generazioni, educherà l’ambasciatore nel linguaggio, gli atteggiamenti e le movenze di un vero e proprio coatto.
Come ogni commedia, Colpi di fulmine non manca di maschere, equivoci, scambi di ruoli, fraintendimenti e colpi di scena che portano al lieto fine. Al di là di ciò che il pubblico intuisce e si aspetta, l’intreccio si sviluppa in una trama che funziona e non annoia, con ritmi scorrevoli e piacevoli.
Nel primo episodio Christian De Sica, negli abiti da prete, mostra tutto il suo carismatico umorismo in modo contenuto e composto (affatto sguaiato), proprio del grande attore. Prorompente la performance di Arisa e originale l’introduzione nel cinema di un’ulteriore forma di cultura e spettacolo: il mimo, realizzato da Simone Barbato, noto artista di Zelig. A completare il quadro, il fascino e la grazia della bella Luisa Ranieri.
I picchi di comicità si raggiungono nel secondo episodio, pervaso da allusioni rugantinesche. Adele infatti, per la sua forte e orgogliosa personalità, ricorda molto Rosetta, così come l’ambasciatore, nel ruolo di romano popolano, è simile a Rugantino. A garantire alti livelli di divertimento, senza dubbio il duo comico romano di Lillo e Greg, che anche sul grande schermo, come in teatro e in televisione, non delude mai.
In uscita in periodo prenatalizio (dal 13 dicembre 2012 al cinema), Colpi di fulmine si accinge a sostenere la concorrenza di altri film di Natale con ottimi assi nella manica. Ciò che caratterizza questa pellicola fin dal suo inizio è infatti una nuova formula di umorismo, nel raccontare e divertire, con toni meno aggressivi (per non dire eccessivamente volgari o demenziali), più puliti e genuini tali da rendere la risata, o anche un semplice sorriso, spontaneo e sentito.
Per chi durante le Feste vuole recarsi al cinema a cuor leggero, Colpi di fulmine è un sicuro toccasana per lo spirito e la mente.
Elisa Cuozzo