Evil Things Cose Cattive – Recensione
Luca Argentero insieme a Miriam Catania ha deciso di produrre con soli 106.000 euro Evil Things come opera prima della loro casa di produzione: la Inside Production.
Simone Gandolfo è il regista, e ci presenta un horror contemporaneo, che racconta la storia di quattro ragazzi entrati a far parte di un gioco perverso messo in rete da un uomo misterioso denominato Master, che prevede la premiazione del gesto più disumano e immorale del concorso online.
Il blog sarà solo un pretesto per dar sfogo a una generazione di “cattivi”ragazzi, ai quali nulla importa se non la vittoria.
Quando i quattro protagonisti, i finalisti, arriveranno nella casa dove combatteranno per il premio, il gioco diventerà una guerra al massacro da parte dell’ideatore, che regalerà loro la morte per punirli dei loro peccati.
Una metafora sul significato di vittima e carnefice e sul mai così tanto chiacchierato potere di internet, protagonista assoluto della generazione di oggi.
Attori giovani ma bravi riescono a rendere reale una sceneggiatura che a volte trova le sue difficoltà, ma che tutto sommato non disturba il messaggio complessivo del film, una trama simile alla serie “Saw” l’enigmista, ci riporta a un thriller psicologico dove la violenza prende il sopravvento.
Girato in lingua inglese e ridoppiato in italiano verrà distribuito in versione “on demand” con una sola copia messa a disposizione del cinema richiedente ed è rivolto anche ai mercati esteri.
Veronica Corsi