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Anna Karenina – Recensione

Joe Wright il regista di Orgoglio e Pregiudizio, e di Espiazione, ha la maestria e il talento di reinventare grandi classici, e portarli su grande schermo in una forma tutta nuova. Nel caso di Anna Karenina, in uscita oggi nelle sale italiane, esprime tutto il suo estro e la sua genialità ancora una volta.
Il dramma nato dalla penna del grande Leo Tolstoj, è un dramma usurpato dal cinema con le sue mille trasposizioni e messe in scena teatrali, eppure Wright trova la giusta escamotage per rendere nuova e fresca questa rilettura. Sceglie il teatro come luogo di rappresentazione, un immensa sala teatrale che cambia scenario e personaggi a seconda della storia, un palcoscenico vivente che è pura poesia scenografica. La sua attrice feticcio, Keira Knightley, sembra essere a perfetto agio nei ruoli in costume, anche se in questo caso le viene chiesto più di quello che può dare, come scelta dei comprimari ci sono Jude Law e Aaron Taylor-Johnson, la nuova stella del cinema. Scritto dal talentuoso Tom Stoppard, scava e descrive i personaggi minuziosamente, riuscendo a rendere chiara anche la parte dell’intreccio delle coppie secondarie, e penetrare in una psicologia assai articolata. Su tutti rimane un interpretazione e una caratterizzazione del personaggio di Jude Law, il marito tradito Alexei Karenin, è così elegante, sobrio e distinto nel suo dolore, da non essere quasi reale. Tutto in questo film è sospeso da una nuvola di vapore, che ricorda sempre un treno e un binario, un capolinea e una decisione, quella che a cui tutti si arriva e che Anna decide di attraversare per prima. Le musiche scandire dall’italiano Dario Marianelli, già premio Oscar per Espiazione, sono candidate di nuovo ad ambire alla statuetta, insieme ad altre 3 nomination, fotografia, scenografia e costumi. Chissà se qualcosa riuscirà a portare a casa, sicuramente un premio all’originalità.

Sonia Serafini

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