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Amiche da morire – Recensione

L’esordio alla regia della ventottenne Giorgia Farina è un film fresco e aggraziato, che strizza l’occhio alle vecchie commedie italiane anni ’50. Al centro della storia ci sono tre donne estremamente diverse fra loro, che per forza di cose si ritrovano a dover convivere con un segreto e un’amicizia forzata.
Olivia (Cristiana Capotondi), giovane e bella, è la moglie che suscita le invidie di tutto il paese per la sua, all’apparenza, splendida vita coniugale con Rocco. Crocetta (Sabrina Impacciatore), è il classico brutto anatroccolo, che si porta dietro la mala lingua del portare iella a qualsiasi uomo le si avvicini. Gilda (Claudia Gerini), è la femme fatale della storia, donna dal movimentato passato, si diletta a tenere compagnia agli uomini dell’isola. Cosa ci fanno tre donne tanto diverse fra loro insieme? Le tre sono le complici di uno strampalato omicidio ai danni del malcapitato e furbo Rocco. Unite dal segreto, e dai soldi della rapina di quest’ultimo, si ritroveranno in una convivenza forzata per difendere la libertà e la reputazione, arduo compito se si pensa al luogo dell’ambientazione, ovvero una sperduta isoletta siciliana. Sulle loro tracce si mette l’ispettore Malachia (Vinicio Marchioni), un buffo poliziotto con problemi di mal di mare, che farà di tutto per stanarle.
Il film scorre via veloce senza cadere nei facili stereotipi di storia e gran parte del merito va alla sceneggiatura curata dalla stessa regista e da Fabio Bonifaci che pone al centro della storia il genere femminile, da sempre grande escluso del genere noir. Potere alle donne quindi, con l’uomo di turno simpaticamente rintronato dalle tre personalità. La regista, alla prima esperienza con un lungometraggio, sviluppa uno script delicato ironico e fresco, che esce fuori dai canoni proposti dalle commedie italiane degli ultimi anni, riuscendo ad usufruire di tutto il talento del cast, soprattutto facendo emergere il lato comico di Vinicio Marchioni. Se è vero che il recente box office sta testimoniando grandi numeri per i prodotti italiani, non possiamo che augurare un grandissimo in bocca al lupo alla giovane regista e ai suoi produttori,  Andrea e Raffaella Leone.

Sonia Serafini

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