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Una notte da leoni 3 – Recensione

This is the end. O meglio, “questa sera finisce tutto”. Così, il macho Bradley Cooper, descrive il terzo capitolo della trilogia dedicata al branco più famoso degli ultimi anni, The Hangover III. Una pellicola in cui ritroviamo tutti i protagonisti, dediti a voler aiutare il povero Alan a ritrovare un equilibrio, peggiorato in seguito alla morte del padre. L’idea è quella di portarlo in una clinica per disintossicarsi e riabilitarsi magari trovando un proprio percorso, ma nella strada verso la Rehab, i quattro vengono speronati, portati fuori dalla carreggiata e rapiti da alcuni banditi mascherati con la faccia di un maiale. La motivazione è semplice, un grande boss è sulle tracce di Chow, colpevole di aver rubato molto del suo oro, e loro sono l’unico contatto con il piccolo malvivente cinese, appena evaso da una prigione di massima sicurezza. Gli accordi sono semplici, il boss terrà con lui Doug  (sempre il povero Doug), mentre loro andranno alla ricerca di Chow per fare uno scambio. La rocambolesca nottata li porterà a vivere molti deja-vù soprattutto quando si ritroveranno insieme a Las Vegas, ma la verve e l’innovazione comica che aveva contraddistinto sicuramente il primo episodio, mancano in maniera nostalgica. Sicuramente è difficile ripetere un successo planetario meritato,(apprezziamo il fatto che il capitolo conclusivo sia migliore del secondo), e sapersi reinventare, con nuove gag e spunti comici degni del trio. Nasconde questa pellicola un intento narrativo differente, incentrato soprattutto su quella che può essere più una trama strutturata e meno situazioni al limite dell’assurdo. Eppure il finale c’è e, riscatta la nostalgia che si cela dietro quasi tutto il film, ridendo a più non posso, salutano così e con una meravigliosa canzone di Phil Collins. Gli anni volano via, in quelli che si sono susseguiti fra un capitolo e l’altro hanno dato modo ai diversi protagonisti di esplodere letteralmente come attori, fra tutti Bradley Cooper, che deve al personaggio di Phil gran parte della sua fama. Ma anche l’istrionico e controverso Alan, ovvero Zach Galifianakis in questi anni si è preso le sue soddisfazioni, lavorando in molti film e facendosi amare dal grande pubblico. Insomma questo branco di lupi ci saluta, lasciandoci tante foto e spunti creativi per futuri addii al nubilato/celibato, da prendere ovviamente con le pinze.

Sonia Serafini
 

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