Voices – Recensione
Sulla scia di film musicali e danzerini come la serie Step Up o Hairspray, Voices, che mette in primo piano il canto e in special modo quello a cappella, sembra voglia invece imitare la fortunata serie tv americana, Glee.
Si tratta però del livello successivo, i protagonisti della pellicola infatti non sono più dei liceali, bensì degli studenti universitari con la passione per il canto. Beca (Anna Kendrick) aspirante Dj approda alla Barden University solamente perché figlia di uno dei professori. Sogna di produrre musica e, costretta a studiare filosofia, cerca di farsi qualche amico, su consiglio del padre; entra così a far parte delle Barden Bells, il gruppo femminile di canto a cappella. Attraverso selezioni regionali e nazionali, dovranno così confrontarsi con le altri corali, soprattutto contro quella maschile della loro stessa università.
Leggendo la trama è facile pensare che Voices sia l’ennesima trovata adolescenziale e che non presenti nulla di nuovo, gli spettatori però ne rimarranno positivamente sorpresi. Grazie ad un mix di battute divertenti, personaggi ben descritti ed approfonditi, l’irresistibile Rebel Wilson, la brava Anna Kendrick e le ottime doti canore dei protagonisti, è impossibile non lasciarsi trasportare dal ritmo e dalle elettrizzanti performance.
Ad accompagnare le esibizioni una colonna sonora di tutto rispetto, fatta di hit anni ’80, unite a brani moderni che creano dei fantastici mash-up. Il film porta quindi una ventata di freschezza, capace di coinvolgere lo spettatore, ballando e cantando insieme ai protagonisti.
Una pellicola più adulta rispetto alle classiche, in grado di far riflettere su ciò che vuol dire veramente la parola gruppo. Tema sottolineato con riferimenti al film “Breakfast Club” (1985), preso come esempio per ciò che riguarda la conoscenza, gli iniziali litigi e lo spirito di gruppo che si instaura fra tipologie diverse di studenti.
Infine, c’è da dire che, nonostante la pellicola segua il modello musica-commedia romantica, tipico del genere, la spontaneità è forse una delle caratteristiche sulle quali regista e sceneggiatori hanno puntato di più. L’attrice Rebel Wilson ne è l’esempio, così come le altre attrici meno conosciute, che con la loro comicità ed autoironia contribuiscono a far divertire il pubblico, di qualsiasi età.
Alice Bianco