The Butterfly Room – La stanza delle farfalle – Recensione
Inizia l’estate e con essa le nostre sale vengono invase da film horror o pseudo tali.
Ad iniziare la carrellata di film di genere di questa prima settimana di giugno non c’è solo “The Bay” di Barry Levinson, ma anche una co-produzione Italia – Stati Uniti diretta da Jonathan Zarantonello: The Butterfly Room – La stanza delle farfalle.
La Barbara Steele dei film horror anni ’60 come “La maschera del demonio” interpreta Ann, una donna solitaria che ama collezionare farfalle ed esporle in una stanza buia nella quale solo lei ha il permesso di entrare. La donna, a volte, è chiamata a fare la babysitter alla figlia della vicina di casa e al tempo stesso si prende cura, quasi in maniera maniacale, di una ragazza incontrata al supermercato, Alice (Julia Putnam). Questi rapporti madre-figlia faranno insorgere il lato più oscuro di Ann.
Le farfalle, prima di diventare tali, passano un periodo da bozzolo e poi da bruco. Il parallelo è ben presto chiaro: la protagonista, a causa dell’ossessione maturata nei confronti di Alice, si trasforma, gradualmente, facendo emergere il suo lato più diabolico, quello in grado di compiere degli omicidi.
Il senso di competizione verso le altre figure femminili che la ragazza frequenta e incontra, porta la protagonista a doversi confrontare nuovamente con un oscuro passato che ha voluto dimenticare.
Dopo un inizio forse un po’ troppo lento e claudicante, il film riesce a prendere il via e a coinvolgere lo spettatore attraverso momenti ben riusciti e altri un po’ meno, attraverso un uso pressoché costante del flashback.
Ci sono, però, alcune parti del plot che potevano evidentemente essere tagliate e che appesantiscono il ritmo di una storia che, per il genere a cui appartiene, dovrebbe mantenere la tensione costante, lasciando poco respiro allo spettatore.
Il tutto però finisce per essere perdonato grazie alle atmosfere nostalgiche di fine anni ’70 che Zarantonello riesce a creare e ad un finale che, senza svelarvi nulla, offre le risposte che cercavamo, introducendo anche un po’ d’azione.
L’omaggio ai film horror che hanno fatto la storia del cinema d’oltreoceano è ben evidente dai nomi di tutto rispetto che compaiono nel cast: la già citata Barbara Steele, Erica Leerhsen (“Non aprite quella porta”), Adrienne King (“Venerdì 13”), PJ Soles (“Halloween”), Heather Largenkamp (“Nightmare on Elm Street”) fino al rappresentante del genere maschile Ray Wise interprete di “Twin Peaks”.
Horror americano, con un pizzico di Dario Argento dell’epoca d’oro ed un’ anima europea, caratterizzano “The Butterfly Room” con una grande Steele. Sicuramente piacerà agli amanti del genere.
Sara Prian