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Harry ti presento Sally – Recensione

Harry ti presento Sally è il cult delle commedie rosa, una brillante produzione hollywodiana confezionata alla fine degli anni ’80 (1989) sotto la regia di Rob Reiner, che descrive in modo sarcastico, pungente e realistico il rapporto uomo/donna partendo dalla fatidica domanda: un uomo e una donna possono essere solo amici?

I protagonisti sono Harry Burns (Billy Crystal) e Sally Albright (Meg Ryan), il cui primo incontro avviene durante il viaggio da Chicago a New York, dove inizieranno la loro vita post-universitaria. Le strade dei due si dividono per poi reincrociarsi nel corso della loro vita. Harry e Sally, come due tipici poli opposti che si attraggono, intraprendono un percorso insieme istaurando un rapporto che, partendo da amicizia, sfocerà in amore tramite situazioni esilaranti, scambi di opinione e discorsi che rirpoducono i diversi punti di vista maschili e femminili. A far da cornice ai loro incontri/scontri, la grande New York e, ad accompagnarli, colonne sonore di un certo calibro: Frank Sinatra, Ray Charles, Louis Armstrong e Harry Connick Jr.

La commedia ha costituito un trampolino di lancio per la carriera dei due attori. La riccioluta e smorfiosetta Meg Ryan, passata alla storia per la sua simulazione di un orgasmo, e il simpatico Billy Crystal offrono performance eccellenti a tal punto che è difficile immaginare i due protagonisti con volti diversi.

Nonostante la trama semplice e convenzionale, la sceneggiatura, firmata Nora Eprhon (scomparsa nel 2012), vincitrice del Premio BAFTA nel 1990, ha come suoi punti di forza dialoghi brillanti che rendono il film originale. A ciò si aggiunge una certa ironia di stampo “Woody Allen” come ricorda il sarcastico e cinico personaggio di Harry e la coppia che sembra riproporre la stessa di Io e Annie (film del 1977 con Woody Allen e Diane Keaton).

Lo spettatore (uomo o donna) ha la possibilità di pensarla come Sally o come Harry sulla vita, il sesso e l’amore restando coinvolto emotivamente in una commedia che, nonostante le tinte rosa e il suo genere, non è nè smielatamente sdolcinata, nè troppo sentimentale, ma interessante, intelligente e divertente.
 

Elisa Cuozzo

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