Come ti spaccio la famiglia – Recensione
Che famigliola! Uno spacciatore, una spogliarellista, una ragazza piena di piercing e un ragazzotto imbranato: la strana famiglia è diretta in Messico a prelevare un mega-carico di marijuana!
Ecco… Come ti spaccio la famiglia, traduzione italiana dell’originale We’re the Millers.
Il nostro piccolo spacciatore di marijuana di Denver risponde al nome di David Clark (Jason Sudeikis) ed ha una clientela regolare che va dagli chef alle madri di famiglia, ma che non comprende gli adolescenti: in fondo anche lui ha una morale! Nonostante mantenga sempre un basso profilo, finisce per cacciarsi nei guai quando, per aiutare un’adolescente a cui stanno rubando lo smartphone, viene assalito da un gruppo di punkabbestie che gli rubano soldi e droga. A questo punto, per ripagare il suo fornitore Brad (Ed Helms), David è costretto ad accettare un compito delicato: recarsi in Messico per recuperare un grosso carico di erba in cambio di 100.000 dollari e della sua stessa vita. Per riuscire nell’impresa, lo spacciatore si inventa un piano infallibile. Coinvolge a forza i suoi vicini di casa, la spogliarellista Rose (Jennifer Aniston), l’adolescente introverso Kenny (Will Poulter) e una smaliziata ragazza punk di nome Casey (Emma Roberts) inventandosi la famiglia Miller: una moglie e due figli con cui si dirige a bordo di un camper verso il sud, per festeggiare il weekend del 4 luglio! Ne succederanno di tutti i colori.
La famiglia: gioie e dolori! A dire il vero, qui più che altro si tratta di guai, tanti guai. Quattro persone che non potrebbero essere più diverse, ognuno amabile e stravagante a modo suo, tutti insieme in un buffo gruppetto. Ma siamo davvero così lontani dalla realtà di tante famiglie vere?
Una famiglia finta che alla fine diventa quasi più ‘vera’ di quelle reali. E’ questa la chiave di volta del film: spassosi sono i momenti in cui ad esempio il capofamiglia è davvero esasperato dai suoi ‘figli’ e scoppia in sonore sfuriate. Ma non basta, a provocare le vere scintille è l’incontro-scontro con una “vera” classica famiglia, i Fitzgerald, madre, padre e figlia fanatici del camper, persone brave e oneste, una coppia patriottica, timorata di Dio, con il capofamiglia agente dell’antidroga e garante della legge, insomma un concentrato di tutti i più nobili valori familiari.
Sulla scia di altri tentativi di dissacrare un genere classico (come fece Le amiche della sposa con la commedia matrimoniale), la commediola funziona proprio per la sua anima parodistica. Decostruire il filone di successo dei family-movies è infatti la carta vincente del film diretto da Rawson Marshall Thurber (già autore di Palle al balzo). Prendere una famiglia middle-class americana facendola diventare un improbabile gruppo di corrieri della droga è il segreto del meccanismo ben oliato di questa commedia “on the road” a tratti politically scorrect.
Certo, il film non osa più di tanto (come invece facevano le amiche della sposa dirette da Paul Feig) ma resta gradevole, con qualche scena più “scafata” delle altre (il ménage notturno a quattro dentro a una tenda e la scena del testicolo gigante dopo la puntura di un ragno) fino all’immancabile “edificante” e buonista finale.
Il gruppo di attori funziona alla grande: da un lato i Miller, un Jason Sudeikis che si conferma come uno dei nomi ‘forti’della comicità americana, una Jennifer Aniston sexy e autoironica più che mai (i due peraltro hanno già testato la loro alchimia in Come ammazzare il capo e vivere felici), e i loro figli, il giovanissimo talentuoso inglese Will Poulter (folgorante la sua prova nel drammatico Wild Bill esordio alla regia di Dexter Fletcher) perfetto nella parte del “tonto” e la lanciatissima Emma Roberts (attendiamo di vederla in Palo Alto accanto a James Franco) indovinata nella parte della giovane punk tutta piercing e mascara; dall’altro i Fitzgerald, con Nick Offerman (uno dei più noti comici della TV a stelle e strisce) e Kathryn Hahn a fare da genitori alla “piccola” Molly Quinn (star delle serie Castle e Winx Club). Come ciliegina sulla torta, il bravo Ed Helms (si, proprio lui, lo Stu della saga di Una notte da leoni) nel ruolo del viscido fornitore-capo del povero protagonista.
Leggerezza e risate, per un rientro settembrino nelle sale è forse davvero quello che ci vuole. Ultimo consiglio: non alzatevi dalla poltrona alla fine del film e gustatevi i titoli di coda !
Elena Bartoni