Je fais le mort – Recensione
Film originalissimo quello presentato oggi al Festival del Cinema di Roma nella sezione Fuori Concorso. Con Je fais le mort, il regista francese Jean-Paul Salomè porta sullo schermo una divertente commedia a tinte gialle, dando vita ad una brillante pellicola.
Jean (François Damiens) ha 40 anni è un attore mediocre, vedendosi in una sorta di crisi di mezza età, si ritrova in un ufficio di collocamento dove gli viene offerto un incarico particolare: calarsi nel ruolo della morte per consentire alla giustizia di ricostruire alcune scene del crimine. Da attore diventa così collaboratore di giustizia, portando con sé i suoi trucchi del mestiere e con la sua ossessione per i particolari riuscirà a risolvere un importante caso d’omicidio.
Alquanto bizzarra l’idea balenata a Salomé, ma c’è da dire che i francesi ultimamente sembrano proprio farcela con le commedie, fabbricando risate. L’umorismo è infatti la chiave vincente del film, unito ad una buona dose di mystery e ad una divertente storia d’amore.
Je fais le mort è una commedia sulla rinascita, sulla capacità di reinventarsi, quella che cera di mettere Jean il protagonista, per riuscire a dimostrare alla ex moglie e ai figli quanto vale. Basta puntare tutto sulle proprie doti e per Jean sembra risultare facile: entusiasmo nel ripetere dettagliatamente tutte le azioni della povera vittima, prima di essere uccisa, incanta la magistrato donna e permette di far luce su un importante delitto.
Abituati a vedere polizieschi in tv e al cinema, tutti confezionati alla stessa maniera, Je fais le mort rappresenta una boccata d’aria pura, un film che si discosta dai generi, li mescola e crea così un prodotto nuovo, che attira lo spettatore ed immancabilmente lo diverte.
Gran parte del successo va, oltre che all’attore protagonista, un bravo François Damiens, anche alla sceneggiatura di Cécile Telerman e Jérôme Tonnerre, piena di brio e dialoghi intelligenti e fantasiosi.
In Je fais le mort, l’importante non è quindi scoprire il colpevole, sebbene sia abbastanza palese, ciò che conta è un’unica cosa: divertirsi e ridere, ma non ci vuol poi molto.
Alice Bianco