Gods Behaving Badley – Recensione
Presentato Fuori Concorso al Festival del Cinema di Roma, Gods Behaving Badley, opera prima dell’esordiente Marc Turtletaub è una commedia originale e divertente, con un cast stellare di tutto rispetto.
Gli dei a Manhattan. Un gruppo di antichi dei greci si ritrovano tutti insieme a vivere in un appartamento di New York. Il loro innato desiderio e dovere di controllare il destino degli umani, si incrocerà ben presto con la giovane coppia formata da Kate (Alicia Silverstone) e Neil (Ebon Moss-Bachrach). Quando Apollo (Oliver Platt) si innamorerà di Kate, Neil dovrà riconquistarla e salvare anche la razza umana dalla minaccia dell’estinzione.
Gods Behaving Badley potrebbe essere considerata la versione adulta della saga sull’adolescente semi-dio Percy Jackson, ma in verità è molto di più. Si discosta quasi totalmente dalla trama del mondo creato da Rick Riordan, ne riprende solamente l’idea, per raccontare poi una storia diversa.
Non serve essere degli esperti di mitologia per riuscire a seguire la trama di questa divertente commedia. Gli dei descritti da Marie Philipps prima e dal regista assieme a Josh Goldfaden poi, hanno infatti solamente alcune delle caratteristiche tipiche conosciute a tutti, ma le vicende e gli atteggiamenti sono tutt’altro che antichi.
Modernità applicata al mito, questa quindi la vera potenza del film, che riesce a divertire, grazie alla sua originalità, a questa sua capacità di mescolare il presente e il passato e per l’idea di rendere umani questi dei famosi da migliaia di anni.
Parte della buona riuscita del film è però da attribuire anche ai suoi protagonisti: Ebon Moss-Bachrach, Edie Falco, Oliver Platt, Nelsan Ellis e il sensazionale duo Zeus-Ade, (Christopher Walken-John Turturro), che hanno saputo mettersi in gioco e prestarsi ad una pellicola d’esordio così carica di comicità e a modo suo, originale.
Alice Bianco