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The Wolf of Wall Street – Recensione

Una dark comedy sull’alta finanza. Un racconto adrenalinico e frenetico candidato agli Oscar 2014 (Miglior film) insieme al suo realizzatore Martin Scorsese (Miglior regia). Ma quando un’opera è un capolavoro le nominations non finiscono qui. Due grandi star si trovano faccia a faccia in una delle scene più ironiche e rappresentative del film. Parliamo di Leonardo DiCaprio, dalla proficua e stellare carriera, e Matthew McConaughey, in grande ascesa e sempre più richiesto a Hollywood. Il primo nei panni di Jordan Belfort all’inizio della sua carriera, un novello broker al suo primo giorno di lavoro in una grande società di azioni di Wall Street; il secondo nel ruolo di capo, un mentore che spiega “le regole del gioco” al ritmo di un bizzarro “hummm”. Due grandi star candidate agli Oscar 2014 nella categoria Miglior attore protagonista (Leonardo DiCaprio, già premiato con il Golden Globe 2014 per questa sua performance, e Matthew McConaughey per Dallas Buyers Club). A questo profumo di Oscar, si aggiunge anche la nomination di Jonah Hill (Miglior attore non protagonista), spalla esuberante e folle di Leonardo DiCaprio. Queste le premesse con cui The Wolf of Wall Street (Il Lupo di Wall Street), uno dei film più attesi dell’anno, si accinge ad irrompere, con tutta la sua energia, nelle sale cinematografiche italiane, a partire dal 23 gennaio.

Basato sull’omonimo libro autobiografico di Jordan Belfort, Il Lupo di Wall Street racconta l’ascesa e la decadenza dello stesso Belfort (Leonardo DiCaprio), uno dei broker di maggior successo a New York, che riesce a guadagnare in poco tempo un’immensa fortuna truffando milioni di investitori. Tanto denaro si trasforma in una vita sregolata fatta di droghe, donne, automobili, festini, corruzione ed eccessi vari che finiscono per insospettire l’FBI.

Martin Scorsese (Premio Oscar per Gangs of New York, The Departed e Hugo Cabret) descrive nel suo stile impeccabile, curato e completo, la parabola di vita di Belfort in un periodo (fine anni ’80 e inizio anni ’90) in cui l’alta finanza di Wall Street è priva di controlli e di regole, alla stregua di un selvaggio West. Facile è guadagnare denaro illegalmente, così come facile è lasciarsi sopraffare dalla lussuria, dai vizi e dagli eccessi, che non bastano mai.

Jordan Belfort inizia la sua carriera di broker in un garage, investendo piccole cifre, per poi sviluppare una grande azienda. La sua ambizione e la sua smisurata avidità lo portano ad arricchirsi a discapito dei suoi investitori, diventando in poco tempo un vero e proprio “Lupo”. Vive la sua vita al massimo, tra cocaina, feste, sesso e soldi, senza preoccuparsi delle conseguenze morali e senza negare i propri eccessi, ormai divenuti normali. Paragonato al Caligola dell’antica Roma e a un gangster moderno, Belfort è un personaggio unico, forte, energico e comico che conquista la simpatia del pubblico per il modo disincantato in cui si gode la vita, il candore e l’onestà nell’ammettere di avere un comportamento sregolato e di non poterne fare a meno. Un’umanità profonda, un modo di agire opinabile che diverte gli spettatori per gli estremi comici che raggiunge.

Un personaggio dalle molteplici sfaccettature è “pane per i denti” di Leonardo DiCaprio, ancora una volta protagonista di un film di Scorsese (dopo Gangs of New York, The Aviator, The Departed e Shutter Island), ancora una volta all’altezza del ruolo chiamato a svolgere, ancora una volta artefice di una magistrale performance. Abbandonato il volto e la parte del bravo ragazzo in Romeo+Giulietta e Titanic, nel corso della sua carriera DiCaprio ha dimostrato tanto, messo alla prova dai più grandi registi di Hollywood (Woody Allen, Steven Spielberg, Ridley Scott, Christopher Nolan, Clint Eastwood, Quentin Tarantino, Baz Luhrmann). E anche in questo film non si risparmia in talento e versatilità. DiCaprio incarna al meglio un Belfort folle, esaltato, sfacciato, disinibito, avido, ambizioso, sicuro di sé e sincero nel suo essere senza limiti. Prevale per l’ennesima volta la sua innata capacità di far vivere un personaggio sul grande schermo, renderlo vero e credibile sul suo corpo e sul suo volto, ogni volta reinventandosi e scrollandosi di dosso le interpretazioni di uguale livello dei film precedenti.

Meritatissime tutte le candidature agli Oscar, The Wolf of Wall Street è un film da non perdere.

Tornando alla coppia Di Caprio McConaughey, è un peccato che McConaughey abbia solo una piccolissima parte, ma incisiva, per una breve scena che sarà ricordata. Tra i due potenziali Premi Oscar, che vinca il migliore, anche se ci si chiede cos’altro DiCaprio (già candidato agli Oscar tre volte per Buon Compleanno Mr. Grape, The Aviator e Blood Diamond) debba ancora dimostrare per meritarsi l’ambita statuetta. Alla giuria degli Academy Awards, l’ardua sentenza. 

Elisa Cuozzo

       

 
 

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