Solving – Recensione
Solving… ovvero come riuscire a sopravvivere alla crisi. Questo potrebbe essere il sottotitolo perfetto, per il documentario portato sul grande schermo da Giovanni Mazzitelli, regista trentenne, uno di quei giovani che ancora credono nel cinema indipendente e nel realismo della pellicola.
La storia raccontata è quella di Salvatore Mignano, un piccolo imprenditore napoletano alle prese con la crisi economica, che fa fatica a mantenere in vita la sua attività, stretto fra le inadempienze con i creditori, la riduzione dei clienti e l’inflessibilità delle banche. Attraverso di lui, si costruisce così un ritratto dell’economia odierna italiana, fatta di imprenditori che hanno ancora il coraggio di rischiare come Salvatore e chi invece, come Giuseppe Campaniello, hanno abbandonato tutte le speranze.
Documentario di denuncia sociale, Solving si presenta agli occhi dello spettatore come un affresco dell’Italia di oggi, una rete capillare di piccole e medie imprese, attanagliate dallo Stato, che fatica a far credito agli imprenditori e al sistema bancario, ostico e pronto a voltare le spalle alla prima difficoltà di inadempienza.
Il protagonista, seguito passo passo dalla macchina da presa, non appartiene alla categoria dei classici ‘furbetti’, è un imprenditore onesto, che crede in ciò che fa da circa trent’anni e che ha un suo motto: ‘Combattere tutti i giorni’, soprattutto ora che per l’economia è un periodo buio.
Depressione o disperazione, queste le cause invece della morte di Giuseppe Campaniello, l’altra faccia della stessa medaglia chiamata crisi. Attraverso le parole della moglie Tiziana Marrone, si scopre come l’imprenditore non sia riuscito a reggere alla pressione esercitata dai creditori e nel 2012 abbia deciso di darsi fuoco in una piazza di Bologna.
Chi ce la fa ed investe in altri settori, come Salvatore, pronto ad imbarcarsi nell’impresa ‘Vitriol’, film indipendente con sceneggiatura dello stesso Giovanni Mazzitelli, chi invece preso dallo sconforto, non vede vie d’uscita, non ha la creatività e le idee giuste per continuare e decide di farla finita.
In Solving gli opposti si attraggono e grazie anche agli interventi del sociologo Francesco Alberoni e del giornalista Franco di Mare, molto utili alla narrazione, il pubblico si ritrova a riflettere sulla figura dell’imprenditore, su quanto sia importante continuare ad investire, sul cinema e non solo, perché è solo con l’ottimismo e la volontà di andare avanti, che si possono migliorare le cose.
Con quest’opera non ci troviamo quindi davanti ad una classica commedia o un film drammatico, che i registi italiani e non, più famosi, in questi ultimi mesi ci hanno rifilato, bensì ad un storia di vita vera, dove il lavoro, le scadenze e la quotidianità la fanno da padrone.
Dopo il cinema inoltre, Solving, dovrebbe essere portato nelle scuole ed in tv, utile come lezione pratica di marketing ed economia ed inno alla speranza per gli italiani di oggi.
Alice Bianco