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Nut Job – Operazione Noccioline – Recensione

Ispirandosi ad un suo stesso cortometraggio, ‘Surly Squirrel’, Peter Lepeniotis ha deciso di ampliare la propria idea dando vita a ‘Nut Job – Operazione noccioline’, con maggiori personaggi ed una caratterizzazione migliore anche se a tratti troppo superficiale e sbrigativa.

Surly è uno scoiattolo che viene bandito dal parco e costretto a vivere in città. Fortunatamente si imbatte in un azienda di noccioline che potrebbe voler dire la sua sopravvivenza anche fuori dalla sicurezza del parco. Ma quando Andie, la scoiattola della comunità lo raggiunge per raccogliere cibo anche per gli altri, Surly dovrà imparare cosa vuol dire fare lavoro di squadra.

Giocato sulla scia di un vero e proprio heist movie, Nut Job non è il classico film d’animazione stile Disney, dove il regista si è fatto le ossa, o DreamWorks. Qui infatti il protagonista outsider è un vero e proprio anti-eroe che, almeno inizialmente, si fa fatica anche ad amare.

Poi la storia prosegue e grazie anche a personaggi di contorno, come la cagnolina Precious oppure il topolino Buddy, dalle caratteristiche e delle movenze disneyane, ci si riesce a far coinvolgere e man mano anche empatizzare con un protagonista che, per troppe volte, è stato fregato dalla vita e che ora ha deciso di mostrare una corazza ed un egoismo che non gli appartengono.

La sensazione però è che tutto fili via troppo velocemente, non si fa nemmeno in tempo a mettersi comodi che già scorrono i titoli di coda che, se da un lato è anche una cosa positiva, dall’altra toglie un po’ di gusto nella visione dell’opera.

In ogni caso il perno su cui ruota l’intera vicenda è l’evoluzione, la crescita del protagonista che da anti-eroe esiliato, si trasforma in un eroe pronto a dare anche la propria vita per la comunità del parco. Questo elemento sottolinea un po’ la mancanza di originalità nello svolgimento dell’intero arco narrativo che, alla fin fine, si basa sulle classiche tematiche spolpate fino alla sfinimento dall’animazione.

Solo il parallelo tra la rapina a mano armata degli umani e quella a zampa armata degli animali dà quel tocco in più che permette all’avventura di guardarsi con piacere, anche se si poteva fare molto di più.

Sara Prian

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