Non-Stop – Recensione
Uscito all’ultimo minuto tra i film della settimana, Non-Stop, la pellicola di Jaume Collet-Serra, si rivela essere una gradita sorpresa da parte della distribuzione. Un thriller adrenalinico, accattivante, con un ottimo cast, che grazie alla sua struttura narrativa e a quell’atmosfera di mistero che pervade il film, fa rimanere incollati allo schermo.
Bill Marks (Liam Neeson) è un Air Marshal, un agente incaricato della sicurezza in cielo, con un passato da alcolista, separato e con una figlia morta di leucemia. Deve compiere un volo non-stop tra New York e Londra, ma poco dopo la partenza, riceve una serie di messaggi misteriosi sul suo cellulare, in cui gli viene ordinato di chiedere al governo di trasferire 150 milioni dollari in un conto segreto, oppure ogni 20 minuti, morirà un passeggero. Bill cercherà di individuare il terrorista.
Liam Neeson, grande attore drammatico e non, ultimamente ci ha abituato a film d’avventura e d’azione (vedi la serie Taken o The Grey); dopo Unknown – Senza identità (2011) ha deciso di ripristinare il rapporto con il regista Collet-Serra e riconfermare la loro chimica.
Ciò che i due hanno creato, assieme anche al trio di sceneggiatori (John Richardson, Christopher Roach e Ryan Engle) è un film di pura adrenalina, che prende lo spettatore sin dai primi istanti, portandolo a stretto contatto con i passeggeri presenti nel velivolo, facendogli assaporare la paura di volare, l’incombente minaccia e di come possa cambiare tutto, da un momento all’altro.
Facile paragonarlo a Flight (2013), ma fatta eccezione per le scene iniziali e finali, in cui l’aereo decolla ed attera, di pura realtà, emozionanti e paurose, qui si tratta di tutt’altro genere. Oltre alla catastrofe, è il thriller a farla da padrone e con esso la continua ricerca di chi possa essere il terrorista, il tutto, impreziosito da un’ottima dose di suspense.
La sceneggiatura strutturata in un’unica location, che rende l’ambiente claustrofobico e aumenta il livello di ansia, risulta essere l’elemento vincente ed evitando di concentrarsi troppo su qualche incongruenza narrativa, con il suo ritmo spregiudicato, Non-Stop riesce a stupire, perché nella sua semplicità, in quel caos ordinato e in un brillante gioco di sospetti e certezze, mantiene viva la tensione e l’attenzione dello spettatore.
Il protagonista, un Liam Neeson in splendida forma, dimostra di saperci fare, un eroe che ha superato i sessanta, ma che sembra non sentirli affatto, un eroe anti-eroe, che convince e rende il film ancor più godibile, così come la chimica fra le colleghe Julienne Moore e Michelle Dockery.
Un thriller come non lo si vedeva da un bel po’, Non-Stop stupisce, appassiona e con la sua ottima struttura, regia e grazie all’apporto di un variegato cast di bravi attori, convince appieno, lasciando lo spettatore paurosamente estasiato.
Alice Bianco