Tutta Colpa del Vulcano – Recensione
Il nome Dany Boon, famoso per la pellicola Giù al nord (2008), campione d’incassi in Francia e anche all’estero, ritorna sul grande schermo con un’altra delle sue commedie, questa volta però, solamente in veste di attore, dotato comunque della sua tipica e divertente espressività ed una partner come Valérie Bonneton, che dimostra di saperci fare anche come protagonista, lei eterna caratterista di sfondo dei film francesi.
Alain (Dany Boon) e Valérie (Valérie Bonneton) sono una coppia separata che si odia. Hanno però una figlia, Cécile (Bérangère McNeese), che presto convolerà a nozze in un piccolo villaggio della Grecia. I due partono, ignari l’uno della presenza dell’altro a bordo dello stesso aereo. L’improvvisa eruzione del vulcano islandese Eyjfjallajökull costringe i due a terra e nello stesso aeroporto e per mancanza di mezzi si ritrovano a dover fare il viaggio insieme. Decisi a rendersi la vita un inferno, a turno proveranno a boicottarsi e a ostacolare il lungo tragitto verso Corfù.
Dio li fa e poi li accoppia, mai detto sembra essere più veritiero per definire Alain e Valérie, due ex coniugi che apparentemente sembrano avere solo una cosa in comune: l’odio l’uno per l’altra. Questo almeno all’inizio, perché proprio come una parabola ascendente di avventure e picchi di ilarità, con divertenti gag costruite ma rese spontanee proprio dalla bravura dei due, il loro rapporto cambierà, si modificherà, senza per forza migliorare.
Come un’esplosione, come quella del vulcano, pretesto e perfetto elemento di sfondo del film, il legame passato che li ha resi genitori di Cécile sarà la miccia che accenderà il litigare letteralmente fino a volere la morte dell’altro, di Alain e Valérie. Rispetto è quello che man mano, nel corso della loro avventura, impareranno a capire, riuscendo a convivere e condividere un momento così importante, suggellato da una melodia, colonna sonora del loro amore.
Come ogni film di e/o con Dany Boon che si rispetti, oltre alla comicità c’è quindi il giusto momento e spazio dedicato alla riflessione, qui in particolare, all’importanza della famiglia, del vero amore e del rispetto, quello che spesso manca in situazioni sempre più diffuse tra separazioni e divorzi.
Ecco quindi che, sebbene il film risenta della mancanza, soprattutto alla sceneggiatura della figura di Boon, con le sue idee e la sua abilità nel mescolare i registri (seppure qui non manchi un po’ di dramma e di horror) e con una struttura narrativa molto più semplice e semplicistica, Tutta colpa del vulcano, può essere considerata una commedia altrettanto divertente, con gag riuscite, bravi attori ed una sottile comicità, che è quella a cui il cinema francese in questi ultimi anni ci ha abituato.
Alice Bianco