Le cose belle – Recensione
Dopo diversi anni, arriva sul grande schermo il particolare documentario di Giovanni Piperno e Agostino Ferrente. Un docu-viaggio alla scoperta della Napoli più nascosta e meno conosciuta, quella di un gruppo di giovani uniti dal desiderio di farcela e di migliorare la loro condizione, tra difficoltà e pregiudizi, intriso di un genuino realismo.
Girato nel corso di dieci anni (1999-2009), i due registi hanno creato questo documentario-viaggio nella Napoli dei giovani, affidandosi alle storie di quattro ragazzi adolescenti ed ora adulti, Enzo, Fabio, Silvana e Adele, che nel corso di questo decennio hanno raccontato la loro esperienza e la loro esistenza nel capoluogo campano, tra i vicoli della città e tra le loro quattro mura.
Dopo il documentario Intervista a mia madre del 1999, nel quale i due registi napoletani avevano dato la parola a Enzo, Fabio, Silvana e Adele, a quasi 15 anni di distanza lo spettatore si ritrova a contatto con il loro mondo, un microcosmo che avevano già tentato di descrivere, pieni di speranza ed aspettative.
Le cose belle, così le chiamavano, i sogni e i desideri di costruirsi una vita migliore. I quattro ragazzi ormai adulti, cercano di descrivere il quadro generale di questo spaccato generazionale, quali erano e sono le loro idee e i loro dubbi, ma con una sempre viva voglia di farcela.
Tra momenti di malinconica realtà, alternati ad altri più ironici, ma altrettanto naturali, il documentario della coppia Piperno-Ferrente, contaminato da un clima tutt’altro che positivo, quello di una città che sembra sempre sull’orlo di crollare con problemi vecchi e nuovi che non trovano soluzione.
Il tempo a Napoli sembra infatti fermo e a distanza di dieci anni, la situazione non è per nulla cambiata, i sogni e le speranze rimangono anche se un po’ disilluse, ben poco infatti hanno potuto fare questi ragazzi, ora cresciuti.
Al lavoro, tra i vicoli cittadini e nel microcosmo famigliare, con il suono della tipica musica neomelodica napoletana, i due registi hanno seguito i quattro protagonisti passo passo, lasciando loro la piena possibilità di esprimersi ed il risultato è dei migliori.
Un documentario dettagliato, commuovente e veritiero, Le cose belle mescola il presente e il passato, creando però un racconto che gode di fluidità e che coinvolge lo spettatore, sceglie di non giudicare, semplicemente di guardare con gli occhi stessi dei suoi protagonisti, sottolineando le cose belle e semplici di cui godono, senza mai smettere di sognare.
Alice Bianco