Babysitting – Recensione
Vincitore al Festival de la Comédie di Alpe d’Huez del premio speciale della giuria e del premio del pubblico, Babysitting, con la sua irriverenza, sana pazzia, genuinità e sfrontatezza, riesce infatti a mettere d’accordo tutti. Opera prima diretta da Philippe Lacheau, assieme a Nicolas Benamou e sceneggiata dallo stesso protagonista del film, ha quel sapore goliardico che entusiasma qualsiasi tipo di spettatore e si rivela ottimo, anche se non completamente originale.
Ritrovatosi improvvisamente senza babysitter per il weekend, Marc Schaudel (Gérard Jugnot), direttore di una casa editrice specializzata in fumetti, decide di affidare il figlio Rémi (Enzo Tomasini) a Franck (Philippe Lacheau), suo dipendente. Quella sera però, Franck, festeggia 30 anni e i suoi amici, Sam (Tarek Boudali) e Alex (Julien Arruti) decidono di trasferire il party organizzato a casa di Schaudel. Al mattino, Marc e sua moglie Claire (Clotilde Courau) vengono svegliati improvvisamente dalla Polizia: Rémy e Franck sono scomparsi. Nella casa semi distrutta, la Polizia trova una telecamera: i genitori di Rémi si ritrovano a guardare le riprese della serata.
Dopo Project X (2012) di Nima Nourizadeh eccoci di nuovo davanti ad un film che è commedia, ma che oltre che per l’assenza di limiti e buon senso, stupisce perché girato in uno stile particolare, utilizzando lo stratagemma del found footage, un filmato trovato, quello che in questo caso scopre la polizia a casa Schaudel.
Una ‘’festa che spacca’’, questo è Babysitting, perché il vero protagonista, è proprio il party organizzato dagli amici di Franck. I festeggiamenti diventano il motivo scatenante della complessa e surreale vicenda, che nonostante lo spettatore possa immaginare come andrà a finire, ne rimarrà comunque spiazzato.
Azzeccate tutte le trovate e gags commesse dai protagonisti, un trio composto da Philippe Lacheau, Tarek Boudali e Julien Arruti veri amici anche nella vita e famosi interpreti della comicità francese. Da sottolineare in particolare, la divertente trovata del vicino di casa somigliante al Carl protagonista del film d’animazione Up e la corsa con le macchine da go kart (chiaro riferimento al videogame Mario Kart).
Un po’ Una notte da leoni e un po’ Project X, Babysitting, nonostante non brilli di originalità per quanto riguarda la sceneggiatura, che Lacheau ha confessato di aver pensato ben prima degli ideatori di Project X, non passa di certo inosservata. Con una morale nascosta e svelata alla fine, peccando non troppo di volgarità e divertendo per la spontaneità e la genuinità delle trovate, si rivela forse come la migliore delle commedie estive finora. Imperdibile!
Alice Bianco