Animali

Giornata Mondiale della Tigre, buone notizie dalla Thailandia

Il 29 luglio, si celebra la Giornata mondiale della tigre, ma questo 2024 per la specie è un anno da scrivere sui libri di storia. Dalla Thailandia è appena arrivata la notizia del governo reale thailandese che ha annunciato che la popolazione nazionale di tigri in natura sta aumentando. Dopo anni e anni di bracconaggio e la continua distruzione delle foreste si registrava l’inesorabile diminuzione della popolazione dell’iconico felino nel Paese, ma dopo anni di battaglie e sforzi di conservazione oggi si contano tra le 179 e 223 tigri.

Lo scorso anno, una tigre con tre cuccioli era stata ripresa da una fototrappola. La giovane famiglia era immediatamente diventata un simbolo di speranza per chi lavora per la conservazione di questa specie. Un anno dopo, sempre le fototrappole hanno confermato una notizia straordinaria: i cuccioli avevano abbandonato la madre e stavano occupando un proprio territorio. Poi, mesi dopo, la stessa femmina di tigre è stata immortalata insieme a tre nuovi cuccioli.

Solo alcuni anni fa la scena di una tigre che si riproduce e alleva con successo due cucciolate una dopo l’altra, non si sarebbe mai verificata. Fino ad alcuni anni fa, le tigri e le loro prede erano gravemente minacciate dalla piaga del bracconaggio. Ma il nostro governo ha intensificato le squadre di pattugliamento antibracconaggio nei parchi nazionali e nei santuari della fauna selvatica, il che ha avuto un impatto positivo su queste specie. La presenza dei ranger, infatti, aiuta a scoraggiare i bracconieri e, con l’aiuto di strumenti innovativi di monitoraggio della fauna selvatica come lo SMART, è possibile monitorare e prevenire le zone più calde del bracconaggio. Questo significa che le tigri hanno una possibilità di sopravvivenza molto più alta nelle nostre foreste e stiamo assistendo a risultati sempre più straordinari”, spiega Rungnapa Phoonjampa, direttrice del programma Foreste occidentali e fauna selvatica di Mae Ping del WWF-Thailandia.

Ma il bracconaggio è solo una parte del commercio illegale di tigri. Jedsada Taweekan, responsabile del programma regionale per il commercio illegale di animali selvatici del WWF-Thailandia, afferma: “La Thailandia ha la più grande popolazione di tigri in cattività del Sud-Est asiatico. Il commercio illegale di fauna selvatica è alimentato dalla domanda di tigri delle strutture in cattività. Questo processo va a minare gli sforzi per la conservazione delle tigri in natura. Le parti di tigre e i prodotti che ne derivano attraversano i nostri confini e contribuiscono ad incrementare il problema del commercio illegale in altre zone della regione. Il WWF-Tailandia sta collaborando con il Dipartimento dei Parchi Nazionali, della Fauna Selvatica e della Conservazione delle Piante per istituire un database nazionale del DNA delle tigri in cattività, con l’obiettivo di aumentare l’efficacia di rilevare i casi in cui le tigri selvatiche entrano nel commercio illegale e vengono trasferite in strutture in cattività. L’aggiornamento delle tecniche forensi aiuterà le forze dell’ordine a utilizzare le analisi nei procedimenti giudiziari e porterà a condanne più adeguate ai crimini”.

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