Animali

Mappato il DNA dell’animale più longevo del mondo, lo squalo della Groenlandia

Lo squalo della Groenlandia (Somniosus microcephalus) è il vertebrato più longevo conosciuto, con una durata di vita stimata di circa 400 anni

Lo squalo della Groenlandia (Somniosus microcephalus) è il vertebrato più longevo conosciuto, con una durata di vita stimata di circa 400 anni. Grazie ad uno studio condotto dal Fritz Lipmann Institute on Aging di Jena, la Scuola Normale Superiore di Pisa e l’Istituto di Biofisica del CNR è stato svelato il suo genoma e questo potrebbe aiutare a capire quali meccanismi permettono ad un organismo di sopravvivere, svilupparsi e riprodursi. Secondo gli scienziati la duplicazione di geni preposti alla riparazione del DNA può aver avuto un ruolo nell’evoluzione della sua eccezionale longevità.

Solo pochi animali complessi vivono più a lungo dell’uomo. Esempi sorprendenti sono le tartarughe giganti, come Jonathan, un esemplare di 191 anni che attualmente risiede a Sant’Elena. Record che non può che impallidire rispetto a quello dello squalo della Groenlandia. Il suo codice genetico è lungo il doppio di quello di un essere umano ed è una delle più grandi sequenze di genoma animale studiata fino a oggi, con i suoi 6,5 miliardi di paia di basi.

L’enorme dimensione del genoma dello squalo della Groenlandia è dovuta principalmente alla presenza di elementi ripetitivi e spesso autoreplicanti”, spiega il professor Alessandro Cellerino, “Tali elementi trasponibili, a volte chiamati geni saltatori o geni egoisti e spesso considerati parassiti genomici, rappresentano oltre il 70% del genoma di questo animale. Un elevato contenuto di ripetizioni è spesso considerato dannoso poiché i geni che saltano possono danneggiare il DNA e corrompere la sequenza del genoma. Nel caso dello squalo della Groenlandia, invece, ciò non sembra accadere”.

In ciascuna delle nostre cellule, il DNA subisce danni migliaia di volte ogni giorno e meccanismi molecolari specializzati lo riparano costantemente. Una scoperta notevole degli studi genomici comparativi è che le specie di mammiferi longeve sono eccezionalmente efficienti nel riparare il loro DNA”, spiega ancora Cellerino. “I risultati sul genoma dello squalo della Groenlandia sembrano indicare che l’espansione degli elementi trasponibili possa aver addirittura contribuito alla sua estrema longevità in quanto alcuni di questi elementi nella loro duplicazione hanno rapito geni per la riparazione del DNA che quindi sono stati anch’essi duplicati”.

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