11 Metri – Recensione
Il viaggio nella vita di un uomo simbolo come Agostino Di Bartolomei ci viene mostrato un pomeriggio di fine Ottobre in una gremita sala Petrassi dell’Auditorium parco della musica, che in questi giorni ospita la sesta edizione del Festival del Cinema di Roma.
“Ago” ritratto attraverso i suoi amici, la sua famiglia, le sue situazioni, i suoi perché, Ago in campo e nella vita di tutti i giorni. Di Bartolomei giocatore e Di Bartolomei uomo. E’ questo che il giovanissimo regista Francesco Del Grosso ha voluto mostrare al vastissimo pubblico che ancora ama visceralmente un uomo che è scomparso diciasette anni fà nello sgomento di tutti.
I filmati di repertorio si alternano con i racconti di amici celebri e non, come: Pruzzo, Bruno Conti, Nela, Chierico, Ubaldo Righetti, Franco Baresi, Franco Tancredi, Mauro Tassotti, Riccardo Viola, Antonello Venditti, gli amici della scuola calcio, la famiglia, la moglie, i figli. Tutti presenti per donarci un ricordo, una testimonianza di come era Agostino, di quello che sentiva, di come fosse profondo il suo senso del dovere, la sua introspezione, un uomo malinconico eppure profondamente allegro nelle mura domestiche, che probabilmente incanalava dentro di se molto più di quello che mostrava.
Non è un documentario “11 Metri”, e non vuole esserlo, è un racconto, un modo per non dimenticare, per rendere omaggio a chi troppo spesso è stato accantonato, a chi come dice Antonello Venditti nella sua canzone dedicata al capitano di quella Roma invincibile, Tradimento e Perdono: “Se ci fosse attenzione per il campione oggi saresti qui”. E probabilmente è vero, magari se il mondo non lo avesse abbandonato, se il destino non gli fosse stato così avverso, ora Agostino sarebbe qui a commentare, magari, questa Roma, le gesta dei suoi protagonisti e il metodo di gioco dell’allenatore. Oppure, forse, nulla sarebbe potuto cambiare, e il destino e quel terribile 30 maggio del 1994, tutto sarebbe andato come è andato. Chi può dirlo, neanche lui ha saputo spiegare il perché di quel gesto stupido ed incommensurabilmente doloroso.
Fatto sta che Ago è ancora qui, vive nei cuori dei tifosi che vanno allo stadio la domenica, nelle risate dei suoi compagni e negli occhi della sua famiglia. Un uomo moderno che trova spazio in una realtà cinematografica difficile, nella passione di un giovane regista e di una coraggiosa casa di produzione che hanno creduto in un ottimo progetto.
Senza la presunzione e l’intenzione di ricostruire le tragiche vicessitudini che portarono il numero dieci della Roma Campione d’Italia del 1983, ad un suicidio con un colpo al cuore, “11 Metri” ci addentra in quello che era il suo modo di vivere, di reagire,di mostrarsi.
Presente una piccola delegazione dell’AS Roma con Franco Baldini, Walter Sabatini, Simone Perrotta e i ragazzi della Primavera, oltre ad Antonello Venditti, Carlo Verdone e alcuni dei compagni del famoso scudetto dell’83.
Sonia Serafini