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20 anni di meno – Recensione in anteprima

Spumeggiante, come una coppa di champagne. E’ questa la prima definizione che viene in mente guardando 20 anni di meno, commedia francese diretta da David Moreau che in patria ha già ottenuto grande successo, presentata in anteprima romana alla rassegna del nuovo cinema francese “Rendez-vous”.
Il tema sulle prime può sembrare non nuovissimo, una relazione tra una quarantenne e un ventenne, ma questa volta si accelera e si alzano ritmo e volume.
Fin dall’inizio, quando Alice (Virginie Efira), affascinante trentottenne redattrice di una rivista di moda separata e con una figlia, su un volo di ritorno da Rio de Janeiro si trova seduta accanto a Balthazar (Pierre Niney), un giovanissimo studente che è immediatamente colpito da lei (complice anche una forte turbolenza sulla rotta oceanica). Tornata a Parigi, Alice si rende conto come la sua immagine, soprattutto agli occhi dei colleghi, sia quella di una donna rigida, ingessata e noiosa. Ma, a causa di una chiavetta di un computer smarrita e di una foto che la ritrae in un atteggiamento ingannevole in compagnia di Balthazar, la donna si rende conto che il fatto di avere un fidanzato più giovane potrebbe aiutarla ad ottenere la promozione professionale tanto sognata. Alice quindi mette in atto una messa in scena, facendo credere a tutti che Balthazar è il suo nuovo fidanzato.
E la girandola degli equivoci ha inizio, tra foto (pseudo) compromettenti diffuse sui social network, vernissage di arte contemporanea vuoti e fasulli, direttori di riviste di moda sempre a caccia della rubrica più “cool” e un’eminenza grigia dell’editoria patinata a metà strada tra la vera Anna Wintour di “Vogue” e la caricatura che ne fece Meryl Streep ne Il diavolo veste Prada. Per non parlare di uno shooting fotografico (con modello a sorpresa) in un’enorme bolla trasparente che galleggia sull’acqua!
Una commedia per certi versi “Rebelle” come il nome della rivista per cui lavora la protagonista, sorretta da dialoghi davvero scoppiettanti capaci di inanellare battute esilaranti à go-go.
Leggerezza si, ma non priva di frecciatine intelligenti e di grande attualità. Come la scena in cui la protagonista viene accusata dall’ex marito (fidanzato con una giovanissima) di essere una tardona che si accompagna a un ventenne (ma per lui va bene, “io sono un uomo”). Stesso gioco che si ripete con il papà del protagonista che ha perso la testa per una ragazza che ha poco più dell’età del figlio (ma va bene anche in questo caso).
Certo, alla sceneggiatura si può rimproverare una risoluzione di equivoci e bugie abbastanza scontata ma, visto il colore rosa della vicenda, non poterebbe che essere così.
I due attori protagonisti funzionano alla grande insieme, il fascino sinuoso della bionda attrice belga Virginie Efira è un perfetto colpo di fulmine per gli occhi del giovane e affascinante studente interpretato da Pierre Niney. E’ proprio lui, il ventiquattrenne talento in ascesa del cinema francese ad essere il valore aggiunto del film. Con quel viso espressivo e sveglio, quello sguardo ‘furbetto’ e tenero insieme, Niney incarna perfettamente il nuovo che ci piace del terzo millennio. Non a caso il più giovane attore della storia ad essere entrato nella Comédie Française, è stato scelto per vestire i panni dell’icona della moda Yves Saint Laurent nella pellicola in preparazione diretta da Jalil Lespert.
“Buona la prima” sul terreno della commedia per il regista Moreau, che finora aveva percorso le strade dell’horror in due film come Them e il remake hollywoodiano di The Eye con Jessica Alba.
Commedia fresca, briosa, priva di volgarità (anche quando si parla di “YouPorn”), capace di far sognare e (soprattutto) sorridere senza l’aiuto di effetti speciali se non quelli del sentimento.
Et voilà, un altro bel colpo cinematografico dei francesi, non c’è che dire.
Perfetto per la bella stagione.

Elena Bartoni
 

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