Abduction – Recensione
Abduction è il nuovo action thriller diretto da John Singleton (Shaft, 2 Fast 2 Furious) che ha come protagonista Taylor Lautner, l’affascinante licantropo della saga di Twilight. La presenza del giovane attore non fa altro che amplificare e confermare l’idea che, pur trattandosi indubbiamente di un thriller, il film si segnali comunque come un ennesimo esempio di teen – movie. Infatti il regista, pur dimostrandosi abile nell’orchestrare sequenze adrenaliniche e concitate, non nasconde l’intenzione di costruire interamente il film sulla fisicità del suo protagonista ed andare quindi a coinvolgere un pubblico prettamente adolescenziale. Durante la prima mezz’ora del film, si assiste alla tipica storia di un adolescente con i problemi legati all’età: i primi amori, i conflitti con i genitori, i problemi a scuola. Il protagonista, Nathan, è infatti un normalissimo adolescente americano che si divide tra i compiti in classe, la cotta per la sua vicina Karen, le sbronze insieme agli amici, e un rapporto difficile e contraddittorio con i suoi genitori Mara e Kevin (interpretati da Maria Bello e Jason Isaacs). Dopo questa prima parte comincia quella più prettamente thriller, se così si può dire, ovvero una vera e propria caccia all’umo che va a scomodare tutti i luoghi comuni e le convenzioni del genere. Launter, dal canto suo, sicuramente desideroso di svincolarsi da un ruolo, quello appunto del bel Jacob di Twilight, che gli ha permesso di affermarsi come idolo delle teenager ma che sicuramente lo ha limitato nella carriera, deve purtroppo attendere ancora. Se infatti Abduction può essere considerato un ottimo “investimento” commerciale, sotto l’aspetto tecnico ed artistico risulta eccessivamente piatto e convenzionale. Difficile dunque stabilire se la fiacca interpretazione di Launter sia dovuta ad una mancanza di bravura o ad un intreccio poco originale che non ha permesso al giovane attore di emergere abbastanza dal punto di vista espressivo.
Sara D’Agostino