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Amori Elementari – Recensione

Sentimenti, magia, risate e commozione, questi gli elementi che fanno della nuova pellicola di Sergio Basso, un’opera vincente. Amori elementari rappresenta una nuova sfida per il regista, alle prese per la prima volta con un film di fiction, ma il risultato è più che soddisfacente, il film infatti è in grado di emozionare, sognare e far ritornare tutti un po’ bambini.

In un paesino sulle Dolomiti alcuni ragazzini d’età elementare vivono la loro vita tra primi amori, promesse, fughe, tradimenti, litigi e riconciliazioni. Matilde (Laura Gaia Piacentile) ama Tobia (Andrea Pittorino) da sempre, ma Tobia è attratto da Agata (Rachele Cremona), appena arrivata a mettere scompiglio nella piccola comunità di ragazzini uniti dalla passione per lo sport, il pattinaggio per le ragazze e l’hockey per i ragazzi. Katerina (Anna Potebnya) e Aleksey (Maxim Bychkov) due russi, lei adottata da italiani, lui figlio di una coppia russa trasferitasi nel nord d’Italia, sono invece una coppia consolidata. Ajit (Bonny Mappilamattel), figlio di una coppia di indiani immigrati, è invece innamorato di Matilde e lo confessa al suo amico immaginario.

Sensazioni nuove, affetti, sentimenti appena nati, tanta immaginazione e poca razionalità, queste le qualità che i bambini protagonisti della pellicola, fanno invidiare agli spettatori adulti.

La polisportiva dove si incontrano femmine e maschi, diventa il luogo delle emozioni per eccellenza e la loro giovane età permette loro di vivere tutto ciò, con la purezza e la semplicità di quegli anni, esattamente come il bianco della pista ghiacciata di pattinaggio. La pellicola stessa poi, adotta un linguaggio naturale, leggero ed umoristico proprio per sottolineare tutto ciò.

Nonostante questa semplicità nella costruzione della struttura narrativa, dei legami e nella descrizione dei sentimenti, il montaggio e il ritmo stesso del film sono invece ambiziosi. Proprio per dimostrare l’età di passaggio dall’infanzia all’adolescenza e come la realtà agisca senza sacrificarsi al tempo e alla finzione del cinema, il film è costruito con un montaggio allungato, che gode della naturale espressività e recitazione dei piccoli attori.

Completa la genuinità della pellicola, infatti, una recitazione spontanea e pura dei bambini attori, che riesce a contrastare con quella degli adulti affermati, come Cristiana Capotondi.

Amori elementari, diviene così favola moderna in cui l’infantilità, la purezza d’animo e la scoperta del nuovo da parte dei più piccoli, si fa strumento cinematografico e irrazionale, per l’animo troppo impegnato e razionale del pubblico adulto, trasportandolo nella magia nordica delle montagne e dei paesaggi freddi e lontani come quelli della Russia.

Alice Bianco

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