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Anarchia – La Notte del Giudizio – Recensione

Ritorna, anche in Italia, con il suo secondo capitolo, una delle pellicole estive che l’anno scorso avevano riscosso successo al botteghino americano: Anarchia – La notte del giudizio. James DeMonaco, che a dire il vero aveva imbastito un primo film troppo contenuto, soprattutto in termini spaziali, con la sua seconda opera dà prova di grande maestria, nel mantenere costante la tensione, nel narrare una storia simile alla precedente, ma dando vita ad un film più complesso e completo.

21 Marzo 2023, Los Angeles. È arrivata l’annuale ‘’notte del giudizio’’, instituita dal governo americano: sei ore in cui decade il reato di omicidio e tutti possono farsi vendetta e commettere reati. Le autorità consigliano a tutti coloro che non partecipano, di rinchiudersi in casa e sbarrare porte e finestre, ma è proprio questa notte che cinque persone, rimaste per strade, chi per un motivo chi per un altro, si incontrano e restano insieme per proteggersi a vicenda e vedere la luce del giorno seguente. Tra loro, i futuri sposi Shane (Zach Gilford) e Liz (Kiele Sanchez), Eva (Carmen Ejogo) e la figlia Cali (Zoe Soul) e un uomo, un sergente di polizia (Frank Grillo).

Stesso regista e sceneggiatore, ma cast ed ambientazioni diverse rispetto al primo capitolo, questo il successo di Anarchia-La notte del giudizio. Una pellicola che liberandosi del suo fardello dato da una sceneggiatura troppo angusta, così come lo era quell’unica casa in cui una famiglia capitanata da Ethan Hawke, veniva giustizia durante lo sfogo, riesce ad incutere vero timore e a far rimanere sulle spine lo spettatore.

Rispetto al capitolo precedente, il campo di battaglia si sposta all’esterno, la città nonostante il suo intricato labirinto di strade, diventa una gabbia stretta e pericolosa per i cinque protagonisti, in sei ore di pura agonia. Quel bisogno di sopravvivere che si trasmette dalla pellicola al pubblico in sala, in cui la metropoli simbolo di Hollywood e della ricchezza si trasformano in un’arena in cui a combattere sono i gladiatori e i leoni (ricchi e poveri), con il governo che imperando cerca di arginare a modo suo la cosa.

Ritorna infatti in voga, come in La notte del giudizio, ma qui con maggior dovizia di particolari, approfondendolo, il tema della differenza tra classi sociali, tra ricchi e poveri, questi ultimi ridotti meramente alla schiavitù, come carne da macello ed intrattenimento e i ricchi che usano quella notte per stuzzicare la loro noiosa vita.

Politica a parte, anche se i messaggi ci sono tutti, la pellicola gode di un cast che anche se pressoché sconosciuto, con il prossimo villain Crossbones di Captain America, il sergente Frank Grillo nelle vesti del guerriero solitario, vendicativo ma dal cuore buono, riesce a rendere credibile e veritiero il film.

Smentendo di essere una mera copia del precedente capitolo, Anarchia-La notte del giudizio, a chiare lettere stupisce lo spettatore, si dimostra convincente ed innovativo, in grado di intrattenere, far riflettere e discutere, il tutto con un ritmo adrenalinico e accattivante.

Alice Bianco

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