Asterix e Obelix al servizio di sua maestà – Recensione
Cesare, nel 50 A.C., a comando delle sue gloriose legioni decide di invadere la Britannia. La vittoria è abbastanza veloce, ma un villaggio riesce a resistere anche se le sue forze si stanno per esaurire. E’ qui che la regina della Britannia, Cordelia, invia Beltorax, il suo ufficiale più fedele, per andare in Gallia a chiedere aiuto. Qui viene affidato a Beltorax, Asterix e Obelix, già occupati con Goudurix, nipote del loro capo, per farlo crescere e farlo diventare un uomo. Pronti a partire sono quindi Beltorax, Asterix e Obelix, Goudurix e una cassa di pozione magica che diverrà il fulcro della storia.
Il tema centrale del film è lo scontro fra culture diverse, tra la rozzezza dei Normanni alla ricerca della paura mai provata e l’educazione pacata degli inglesi in continua attesa “dell’acqua calda” delle 17:00.
Altro tema del film sono i rapporti interpersonali. Asterix e Obelix, è la coppia di amici inseparabili che perde colpi ma che riceve una scossa all’arrivo del ragazzino Goudurix; Beltorax e la sua fidanzata inizialmente uniti solo dai clichè ottenuti dalla propria cultura, mentre in un secondo momento è la passione a farla da padrona, anche qui a causa della comparsa di Goudurix.
Personaggi molto ben scelti, soprattutto per i due protagonisti: Obelix interpretato da Gerard Depardieu, ruolo che a dir poco gli calza a pennello; Asterix che qui è molto ‘francese’, ad indicare la parte intelligente della coppia, un Asterix meno “campagnolo” da come siamo abituati a vederlo.
Girato da Laurent Tirard, “Asterix e Obelix al servizio di sua maestà” è un film divertente negli inconvenienti che si creano uno dopo l’altro, aiutato dall’ottima visione dovuta al 3D.
Le scene si susseguono con un numero vastissimo di comparse, tra cui anche Neri Marcorè e Filippo Timi nei panni dei legionari romani maldestri e poco reattivi. Molto particolare la scelta della musica rock come per il pezzo dei Ramones per l’arrivo degli eroi in Britannia.
Eleonora Taddei