Basilicata coast to coast – Recensione
“La Basilicata non è una leggenda ma una terra che esiste davvero”. Con questa premessa Basilicata coast to coast (2010), film-esordio alla regia dell’attore comico lucano Rocco Papaleo, vuole essere un sentito atto di amore del regista (e protagonista del film) alla sua terra natìa.
Papaleo riesce a descrivere con entusiasmo, amore e simpatia un territorio inedito e spesso dimenticato con la volontà di dare risalto al sud Italia, in generale, e alla sua amata Basilicata, in particolare, per riscorprirne (anche dal punto di vista turistico) la bellezza, il fascino e le contraddizioni.
I protagonisti del viaggio dal Tirreno allo Ionio sono Rocco (Alessandro Gassman), Salvatore (Paolo Briguglia), Franco (Max Gazzè) e Nicola (Rocco Papaleo) , componenti di una band amatoriale che, con un carretto e un cavallo, decidono di partire a piedi da Maratea per partecipare al concerto musicale di Scanzano Jonico, esibendosi durante il cammino e facendo conoscere la loro musica. A seguire l’insolita iniziativa, Tropea Limongi (Giovanna Mezzogiorno), giornalista di una rivista parrocchiale, scontrosa e annoiata dalla vita. Durante il viaggio on the road, tra gag simpatiche e profonda ironia, i quattro musicisti maturano e scoprono se stessi in un percorso di crescita catartico.
Personaggi stereotipati, canzonette strampalate e situazioni portate all’estremo, inseriti in una Basilicata calda, solare e mediterranea dallo stile western, strappano sorrisi che rendono la pellicola piacevole e fruibile con leggerezza. Nonostante il tentativo coraggioso di portare sul grande schermo un road movie del sud Italia, per una volta non rappresentanto nella sua criminalità organizzata o nella sua totale povertà, la sceneggiatura non mantiene sempre lo stesso ritmo e lo stesso grado di interesse, alternando scene ironiche e divertenti a momenti lenti e morti, che non decollano. Nonostante alcune pecche, che in un’opera prima non mancano mai, il film è apprezzato per la sua spontaneità e sincerità e per i sentimenti positivi di amicizia e di attaccamento alle proprie radici.
Rocco Papaleo condisce il film con un’interpretazione autoironica, un omaggio a Gian Maria Volontè, interprete di Carlo Levi in Cristo si è fermato ad Eboli (1979), e un cast ben collaudato di amici di vecchia data dalla personalità carismatica. Basti pensare ad Alessandro Gassman, il latin-lover della situazione, e alla prorompente e un po’ sopra le righe interpretazione di Giovanna Mezzogiorno. Lo stesso Max Gazzè si cimenta nella carriera di attore in modo inaspettatamente convincente nel ruolo di personaggio “non parlante”, confermando il suo talento come cantante in quanto autore di “Mentre dormi”, delicata e romantica colonna sonora posta a conclusione della pellicola.
Elisa Cuozzo