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Belle & Sébastien – Recensione

Nuova produzione per lo schermo tratta dai romanzi di Cecile Aubry, dai quali furono già tratti un telefilm e una serie animata giapponese. Francia, 1943. Storia dell’amicizia tra Sebastien, orfano di 6 anni, e Belle, gigantesco esemplare di cane dei Pirenei. Il bimbo scoprirà che l’animale, lungi dall’essere un sanguinario assassino di bestiame come tutti lo ritengono in paese, è soltanto schivo per via degli insensati maltrattamenti subiti dal suo ex padrone. Sarà per lui il più fedele e coraggioso dei compagni. Sono diverse le virtù che rendono “Belle et Sebastien” un’ imperdibile opera d’arte cinematografica. L’amore, percepibile in ogni inquadratura, per gli animali e l’ambiente della montagna, i cui spazi ariosi sono valorizzati con passionale intensità e diventano qualcosa in più di un personaggio aggiuntivo. Il versante sentimentale, toccante e commovente senza dover indulgere in inutili sdolcinatezze. L’incanto delle musiche e delle canzoni, in tutt’uno con la limpida e concisa grazia delle immagini. E, non da ultimo, un cast eccellente a partire dai due protagonisti. Accanto al piccolo Félix Bossuet, interprete duttile ed accattivante, troviamo uno splendido quadrupede in grado di stregare con una “umanità” e dolcezza da lasciare senza fiato. In parallelo le vicende della guerra, da cui scaturisce nella seconda parte un risvolto avventuroso denso di emozioni. Gioia per gli occhi e per l’anima, da non imprigionare  nell’angusto perimetro della tv. Appena esce in sala non fatevelo sfuggire, siate o meno cinofili incalliti.

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