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Carlo! – Recensione

Prospettive Italia – Fuori Concorso

Nel documentario su Carlo Verdone forse la verità sull’artista su cui tanto si è detto e scritto l’ha colta Toni Servillo che, intervistato sull’attore-regista romano dice: “Carlo non sta né dietro al personaggio, né davanti, ma accanto”. Carlo(!) insomma, un artista che i suoi personaggi li ama ma soprattutto li coltiva dentro di sé come una parte del suo essere, un artista che vive ogni personaggio camminandogli accanto, davvero.
Presentato fuori concorso nella sezione Prospettive Italia, Carlo! è un documentario pieno di aneddoti, ricordi, testimonianze sulla figura di Carlo Verdone realizzato da Fabio Ferzetti e Gianfranco Giagni.
Quello che viene fuori dall’opera è però qualcosa di più di un ritratto della trentennale carriera di un attore e regista, della storia dei suoi inizi, dei suoi maestri (da Roberto Rossellini che lo volle al Centro Sperimentale a Sergio Leone che nel 1980 produsse il suo primo film Un sacco bello). Seguendo il flusso delle testimonianze di tutti gli attori che hanno lavorato con lui (davvero tanti) ma anche dei suoi collaboratori, dei suoi amici, dei suoi figli, quello che emerge è l’uomo prima che l’artista. Un uomo vero, sempre alla mano nonostante la grande notorietà, un uomo simpatico, gentile, di grande intelligenza e sensibilità. La parte più autentica dell’uomo-Verdone vene fuori soprattutto dalle sue testimonianze girate nella casa ormai vuota dei suoi genitori, la casa della sua infanzia, della sua giovinezza, la casa dei tanti ospiti illustri di suo padre (il professore e critico Mario Verdone), la casa dove era solito rifugiarsi per chiedere consigli all’immenso genitore. Un passato che Verdone ha di recente raccontato nel libro La casa sopra i portici pubblicato lo scorso febbraio, un romanzo familiare commosso e sinceramente partecipato. Una casa persa perché di proprietà del Vaticano. A dire il vero, dopo l’uscita del libro, Verdone ha ricevuto l’offerta di riprenderla in affitto, ma ha rifiutato perché ora, quella casa vuota e silenziosa, non contiene più quei suoni e quei sapori della vita vissuta un tempo. 
Ripercorrendo anche i luoghi più tipici del cinema e della vita privata di Verdone, il lavoro di Ferzetti e Giagni ha un sapore particolare proprio perché restituisce qualcosa di non banalmente celebrativo su un uomo e un artista capace di convivere con una fama immensa, forse più grande di quanto lui stesso creda. Una fama simpaticamente testimoniata da un divertente aneddoto raccontato da Laura Morante. All’epoca del film girato con Carlo, L’amore è eterno… finché dura, essendo stata riconosciuta in un negozio come protagonista femminile del film accanto a un mito come Verdone, le fecero addirittura uno sconto. Cosa che, ricorda l’attrice, ad esempio non le fecero per aver lavorato con altri maestri. D’altronde non si esagera quando si dice che … Carlo è Carlo!

Elena Bartoni  
 

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