Cattivissimo me 2 – Recensione (2)
Tornano le avventure del villain più buono di sempre, Gru, e dei suoi irrefrenabili Minions in una pellicola che, volendo dare troppo spazio ai simpatici personaggio gialli, perde di vista la trama che finisce per essere slegata e a tratti solamente abbozzata.
Cattivissimo me 2 riprende poco dopo la fine del primo capitolo quando Gru, ormai padre adottivo di Agnes, Margo e Edith, viene contattato da Lucy esponente di un’azienda contro i cattivi affinché li aiuti a smascherare e catturare il più grande cattivo di sempre.
La pellicola diretta da Pierre Coffin e Chris Renaud non riesce nell’intento di emulare la qualità del primo Cattivissimo Me, creando un’opera incompleta, ricca di sotto trame non sviluppate, che lasciano aperte troppe possibilità dimenticandosi, il più delle volte, di concluderle.
Per questo Cattivissimo me 2 risulta un film prettamente per i più piccoli che si faranno trascinare dai colori e dalle esilaranti gag. Ciò che infatti funziona alla perfezione sono i momenti in cui in scena ci sono gli irresistibili Minions che con i loro sketch strappano una risata sincera anche al pubblico più adulto (con dei veri e propri cult moment). Questo però a discapito della trama complessiva che finisce per perdere spessore e interesse tanto che ci si ritrova a guardare in profondità di campo quello che i simpatici amici gialli stanno combinando.
Certamente in questo capitolo viene approfondita la tematica della famiglia con il bisogno della piccola Agnes di avere una madre, ma anche questo si riduce a qualche battuta e ad una poesia sul finale, senza approfondimenti psicologici a cui molti cartoni animati, vedi “Brave – Ribelle”, ci hanno abituato.
Coffin e Renaud con gli sceneggiatori Ken Daurio e Cinco Paul non riescono a trovare un equilibrio tra quelli che possiamo indentificare come piccoli cortometraggi all’interno di un film da parte dei Minions e l’umorismo e il divertimento scaturito da questi, con lo sviluppo della trama che non riesce a prendere mai una strada ben precisa.
Anche il cattivo di turno si sviluppa come un fuoco di paglia e alla fine ci si chiede pure che fine abbia davvero fatto e che ne è stata dell’agenzia che all’inizio contatta Gru e che sparisce dallo schermo senza spiegazioni. Questi, sicuramente, non saranno problemi che si porrà un bambino di 10 anni, per il quale la pellicola risulterà vincente, ma noi, più adulti, ci aspettavamo sicuramente qualcosa di più.
Sara Prian