Cuccioli – Il paese del vento – Recensione
Fenomeno televisivo, già portato sullo schermo nel 2010 con Cuccioli – Il codice di Marco Polo, la serie d’animazione di Sergio e Francesco Manfio ritorna al cinema con un’altra avventura ricca di divertimento, creatività e all’insegna dell’ambientalismo, in un film dedicato esclusivamente ai più piccoli.
La perfida Maga Cornacchia è intenzionata a rubare la ‘’giraventola’’ che fa funzionare Soffio, il paese del vento. La ‘’giraventola’’ è custodita però da una tartaruga saggia. Maga Cornacchia dovrà rapirla e neutralizzare i sei cuccioli, pronti ad aiutare la tartaruga e riportare il potere energetico dell’aria, al paese di Soffio.
Come spiegare ai bambini che cosa sono energia pulita ed inquinamento? Proprio servendosi di Cuccioli – Il paese del vento. I buoni, cioè i cuccioli che si impegnano a difendere la tartaruga saggia ed il paese, simboleggiano l’aria sana, mentre Maga Cornacchia e i suoi scagnozzi, l’energia inquinante.
Attraverso questi divertenti personaggi protagonisti, che i più piccoli già conoscono e che riescono a rappresentare, ognuno, una categoria caratteriale propria dell’uomo, i due ideatori ed autori sono riusciti a mettere in scena una storia spassosa, coniugando divertimento, impegno ambientale e mettendo in moto la fantasia e la razionalità dei piccoli.
Fin dagli inizi infatti, i Manfio hanno aspirato ad un cinema rivolto ai piccini per poter comunicare con loro, farli ragionare e allo stesso tempo fantasticare, ecco quindi come risulta ottima, la loro idea di interrompere ogni tanto la narrazione e guardare verso lo spettatore, facendolo così partecipare e creando empatia.
Omaggiando l’abilità dei maestri dell’animazione giapponese e riprendendo alcune caratteristiche dei personaggi, che chiaramente ricordano quelli dei cartoni Disney-Pixar, Cuccioli – Il paese del vento, indirizzato ai bambini e ai loro genitori, li farà rimanere piacevolmente colpiti, riuscendo a coinvolgerli mentalmente, mantenendo in perfetto equilibrio divertimento e morale.
Alice Bianco